KALIDOU, IO SONO ORGOGLIOSO DI TE

KALIDOU, IO SONO ORGOGLIOSO DI TE

Della partita persa a San Siro non mi interessa nulla. Ma se San Siro e Mazzoleni non subiranno almeno, dico almeno, la stessa punizione che verrà inflitta a Kalidou Koulibaly, dovremo vergognarci tutti. Come italiani. Milano è una città splendida, evoluta, moderna. Eppure oggi il suo stadio, definito la Scala del calcio, è divenuto cloaca in cui topi di fogna senza onore hanno insultato un uomo per il colore della sua pelle. E in cui un arbitro senza attributi e dignità ha ignorato 60000 vigliacchi che se la sono presa con uno sportivo e un uomo sempre corretto e irreprensibile che per 80 minuti ha risposto a quell’ignominia solo con il suo talento. Il suo allenatore ha chiesto tre volte l’interruzione della partita, i suoi compagni hanno richiamato l’attenzione dell’arbitro una decina di volte su quel linciaggio ululante. Non è successo nulla, perché questo paese è razzista e volgare e ormai non ha più il senso della misura. Forse il Napoli dovrebbe minacciare di non giocare più in trasferta perché la partita che si gioca su questo campo, quello dei valori e dei diritti dell’uomo, è infinitamente più importante di trofei, piazzamenti, vittorie. Di sicuro dovrebbe abbandonare il prossimo stadio che si macchierà di questa infamia.Kalidou, io sono orgoglioso di te. Avrei voluto solo che il tuo gesto, la tua espulsione non potesse essere equivocata in alcun modo. E mi vergogno di essere cittadino di un paese che dal ministro Salvini ai bastardi di San Siro (che hanno pure accoltellato 4 tifosi napoletani) si sta dimostrando una fogna a cielo aperto.P.S.: fossi in Asamoah e Keita mi farei schifo. Per qualche milione e tre punti hanno perso l’occasione per mostrare orgoglio e dignità. Come fanno a indossare quella maglia senza sputarsi in faccia è un mistero.