NO AL PROCESSO: LA MOSSA DI SALVINI SUL CASO DICIOTTI CHE DIVIDE I CINQUE STELLE

E’ un rebus per il MoVimento 5 Stelle l’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini.Le voci su un possibile NO sono sempre più rumorose a scapito di quel SI’ pronunciato solo pochi giorni fa che sembrava granitico. E’ una situazione molto ingarbugliata e in continua evoluzione. Lo stesso ministro dell’Interno è passato da un baldanzoso ‘pretendo di essere processato’ a un più mite ‘non devo essere processato: ho agito nell’interesse del Paese”. E’probabile che la strizza cominci a farsi sentire nonostante i ‘me ne frego’ e i ‘non mollo’. Certo è che dopo aver dichiarato ‘I 5 Stelle votino secondo coscienza, il governo non è discussione’,il vicepremier leghista, in una lettera aperta al Corriere della Sera, ha fatto un inaspettato dietrofront sostenendo che quell’autorizzazione debba essere negata.E per più motivi. Intantoperché non si tratta di un potenziale reato commesso da privatoma di una vicenda giudiziaria strettamente legata all’attività di ministro dell’Interno e alla ferma volontà di mantenere gli impegni presi in campagna elettorale.E poi perché, precisa Salvini,fu una decisione collegiale presa col governoper verificare la possibilità di un’equa ripartizione dei migranti a bordo della Diciotti coi paesi dell’Ue.Dopo aver sferrato il colpo, nel finale il leitmotiv salviniano: rifarei tutto. E non mollo. Una mossa scaltra da politico navigato per mettere all’angolo l’alleato di governo o una mossa dettata dalla paura,fatti i conti della serva dei voti a favore, che potrebbe finire tra le grinfie dei giudici e quindi condannato?Un’accusa di sequestro di persona con l’aggravante della discriminazione razziale non è una passeggiata. Comunque la si metta e la si pensi segnerebbe irrimediabilmente la fine della sua carriera politica. Una mossa che ha generato un’immediata reazione negli alleati di governo, anch’ essi in fase di riposizionamento delle dichiarazioni fatte.In pole position il ministro Toninelli:‘se processano Salvini, devono processare anche me e Conte e tutto il governo. Fu una decisione collegiale, governativa, non solo del ministro dell’Interno’. Sulla stessa lineaManlio di Stefano, sottosegretario agli Esteri:“noi M5S abbiamo sempre detto che l’autorizzazione ai giudici va data, l’abbiamo sempre data. Ma credo che Conte e Di Maio debbano essere parte del processo perché le scelte fatte sull’immigrazione sono scelte collegiali del governo. Del resto Di Maio ha detto che andrà a testimoniare”. Quindi sì al processo per Salvini, ma solo se con tutto il cucuzzaro.Sembra questa al momento la posizione pentastellata.Per sapere come finirà non ci rimane che attendere. Tra i grillini serpeggiano molti di pancia e non tutto è scontato come potrebbe sembrare. Per fare chiarezza all’interno del MoviMento, dopo le ultime di Salvini,Di Maio ha annunciato un vertice per stasera coi senatori per decidere la linea da seguire. In tarda serata il premier Conte, rispondendo ad una domanda sull’autorizzazione a procedereha detto che sulla vicenda Diciotti si assume la piena responsabilità politica di quello che è stato fattoaggiungendo che se avesse ritenuto illegittima la linea seguita sarebbe intervenuto.La procedura partirà mercoledi prossimo all’interno della Giunta delle elezioni e delle immunità.