SINDACO NON PAGA IL FUNERALE: IL CORPO DI UN GIOVANE NIGERIANO GIACE DA TRE MESI NELL’OBITORIO DI VERCELLI
Appena tre mesi fa, ossia il 25 ottobre del 2018, la notizia di un tragico incidente fece discutere gli italiani. Un giovane nigeriano, di soli 33 anni, con regolare permesso di soggiorno si era gettato dal treno Chivasso – Novara per sfuggire a un controllo della Polfer. Era arrivato in Italia nel 2011, sbarcando a Lampedusa a bordo di un’imbarcazione fatiscente, traboccante di vite umane e di speranze. Il permesso di soggiorno lo aveva ottenuto per motivi umanitari dalla questura di Bergamo e stava aspettando il rinnovo. Nel Vercellese lavorava tranquillamente come imbianchino.Il giorno del tragico incidente, tra l’altro, si era anche accesa una polemica per il commento razzista di una dipendente delle Fs che era stata sentita proferire la frase: “Meglio lui che un altro”. Se le parole sono pietre queste sembrano essere un macigno. Anche il suo corpo adesso, così come la sua breve vita, sembra non trovare pace. Difatti giace da tre mesi in una cella frigorifera in attesa di una degna sepoltura. In fondo seppellire i propri morti è stato il primo segno dell’evoluzione umana più di 200000 anni fa.Adesso però blocchi burocratici e rimpalli di competenze impediscono che il funerale abbia correttamente luogo. Si attende che qualcuno paghi la fattura per il recupero della salma e si faccia carico del funerale di povertà. Il consigliere regionale del Pd Gabriele Molinari si è reso disponibile a risolvere le pratiche amministrative e sostenere i costi delle esequie e ha a tal proposito rilasciato la seguente dichiarazione: “non so quale sia la storia di questo ragazzo e perché sia finita così. So però che come ogni altra persona ha diritto a un funerale, a un saluto, a non rimanere dimenticato in un obitorio per mesi. Mi occuperò quindi di questa vicenda, cercando di trovare una soluzione. Condivido volentieri, con chi vorrà, la possibilità di essere di aiuto, con un gesto anche minimo. Siete tutti benvenuti in questa causa di civiltà e umanità”.Il sindaco del piccolo comune del vercellese sostanzialmente contesta la fattura di 450 Euro emessa da un’agenzia di pompe funebri e la richiesta da parte dell’Asl di Vercelli di sostenere i costi per il funerale di povertà. Il primo cittadino a tal proposito ha dichiarato: “ non spetta a noi pagare , mi dispiace per il dramma umano di questo ragazzo che da tre mesi attende il funerale, ma la legge dice che il funerale di povertà spetta al comune di residenza e risulta che il giovane fosse residente a Bergamo, non a San Germano”.
