SEMPRE LA SOLITA STORIA DEL:”NON È RAZZISMO, CI MANCHEREBBE”

SEMPRE LA SOLITA STORIA DEL:”NON È RAZZISMO, CI MANCHEREBBE”

In Notre Dame de Paris, Esmeralda viene impiccata e Quasimodo si lascia morire di stenti accanto al suo cadavere. Ne “La Bella e la Bestia” di Villeneuve, la Bestia è un mostro coperto di squame con una proboscide.In una versione ancora predente, risalente al 600 francese, il padre di Belle era un re, mentre la Bestia era un serpente. La vera Pocahontas fu catturata, sbattuta in carcere per un anno, costretta a sposare un ricco vedovo e poi portata a Londra, dove morì, per dimostrare che i “selvaggi” erano “addomesticabili”. Nel Pinocchio di Collodi, il Grillo Parlante viene spiaccicato con un martello da Pinocchio, che lo trova molto fastidioso.Ah, e Mangiafoco non è affatto cattivo. I sette nani, nella Biancaneve dei Fratelli Grimm, non hanno un nome. Sono nani e basta.La matrigna cattiva, in compenso, viene costretta a danzare con delle scarpe di ferro arroventato finché non cade a terra morta. Anche la Sirenetta, nella favola, muore.. E ora, vi prego, venitemi di nuovo a raccontare quella storia che “non è per razzismo, ci mancherebbe”, ma una Sirenetta con la pelle scura è “poco rispettosa dell’originale”.