“LESBICHE E GAY AMMAZZATELI TUTTI”

“LESBICHE E GAY AMMAZZATELI TUTTI”

L’ennesimo post di  ordinario squallore che neppure farebbe notizia se non fosse che a scriverlo non è un ragazzotto esaltato ed ignorante in gara di turpitudine con la triste consorteria dei suoi contatti. No, a scriverlo è tale Giuseppe Cannata, vicepresidente del consiglio comunale di Vercelli, un settantaduenne rappresentante di Fratelli d’Italia e per giunta medico. Ai limiti della satira la sua autodifesa“Ho tanti amici gay”e della tragedia la sua motivazione“Ero indignato per le vicende di Bibbiano”,fedele alla linea della sua leader Giorgia Meloni che incurante di qualsiasi risultanza investigativa insiste pervicacemente a sovrapporre il Partito Democratico ad una storiaccia che ad oggi continua ad essere a cavallo tra l’orrore e la bufala ben confezionata. Occorrerebbe ricordare alla Meloni che la responsabilità penale in Italia è sempre individuale, e qui di individui ce ne sono parecchi e di ogni appartenenza politica. Già, la Meloni che sorpassata a destra da uno dei suoi amministratori locali esprime la sua ira sempre su Facebook prendendo le dovute distanze da una dichiarazione penalmente rilevante ma senza perdere d’occhio il suo elettorato che, tetragono sulla sua posizione ultrasettantennale, ama sentirsi ripetere che “i comunisti mangiano i bambini”. Troppo facile sarebbe concludere ricordando che l’omofobia, soprattutto quando espressa con violenza, nasce dal rifiuto ideologico della propria inconfessata omosessualità. Non sono le preferenze sessuali palesi o latenti del Cannata a preoccupare, ma piuttosto la sicumera con cui rivolgendosi al suo pubblico associa un reato gravissimo come la pedofilia ad orientamenti sessuali riconosciuti legittimi da tutte le costituzioni democratiche del mondo.