PERCHE’ SALVINI HA FRETTA DI VARARE IL DECRETO SICUREZZA BIS

Una cosa davvero importante: lunedì prossimo arriverà al Senato il Decreto Sicurezza Bis fortemente voluto da Salvini, dopo essere stato già approvato alla Camera con i voti dei soliti complici 5 Stelle. C’è da aspettarsi che passerà anche lì, visto che il Governo, per “blindare” ogni dibattito, metterà la fiducia – quindi, in teoria, se voti contro rischi di far cadere il governo. Già sullo strumento del “Decreto” ci sarebbe da dire, visto che nell’ordinamento italiano il decreto è un atto normativo di carattere provvisorio, adottato in casi straordinari di necessità e urgenza dal Governo. Per questo il Decreto, a differenza della Legge, non ha un iter ampio di discussione in Parlamento, non coinvolge nella sua promulgazione tutti i rappresentanti del popolo. Di fatto è un atto autoritario di un Governo. Solo che in questo caso non c’è alcun requisito di urgenza e necessità. Da anni diminuiscono i furti, le rapine, gli omicidi, e proprio secondo il Viminale gli sbarchi sono ridotti del 96%… Quindi quale urgenza motiva questo atto autoritario? Certo, Salvini ha voglia di colpire i suoi nemici e concentrare nelle sue mani poteri e decisioni. Ma non è tutto qui. Oltre alle folli norme contro le ONG, le multe di milioni di euro contro chi salva le vite in mare etc, ci sono anche altri aspetti che meritano considerazione. Come quelli che limitano fortemente il diritto di manifestare. Il Decreto infatti introduce il reato di “blocco stradale”, punendolo con la reclusione da 1 a 6 anni, nonché la possibilità di procedere all’arresto immediato in caso di flagranza di reato. La circostanza di reato si estende anche ai casi di picchettaggio e assembramento, tipiche modalità di espressione del diritto di manifestare dei lavoratori che perdono il posto di lavoro. In altri termini, chi approverà questo decreto limiterà la democrazia in Italia e andrà a impaurire e disciplinare ulteriormente i lavoratori italiani. Perché Salvini ha questa “urgenza”? Per due motivi: 1. Perché in questi anni ci sono state forti lotte nel mondo della logistica, che hanno fatto del picchetto e dei blocchi uno strumento per vincere. Quindi questa è la risposta di Salvini e degli apparati repressivi, che si fanno esecutori dei voleri del padronato, per togliere alla classe un’arma. Alla faccia dei vari “sovranisti” e “comunisti per 5 Stelle e Salvini” che ci presentavano questo Governo come “popolare” e migliore del PD… In realtà sono la stessa merda liberista. 2. Perché Salvini sa che il suo Governo non sta facendo nulla sulle crisi industriali e sul tema della redistribuzione della ricchezza, che siamo alle porte di una nuova crisi economica e sociale, e che, finito l’inganno dei 5 Stelle che in questi anni ha “contenuto” il ricorso alla piazza, qualcosa nel paese si può muovere. Allora bisogna preventivamente dotarsi degli strumenti repressivi. Insomma, la parte più infame e reazionaria del Governo si mostra pienamente consapevole del fatto che esiste la lotta di classe e che questa si vince in due modi: compattando il proprio fronte “borghese”, dividendo l’esercito “proletario”. Per questo il governo spinge sulla guerra fra poveri, sulla differenza fra italiani e migranti, salvo poi, nel momento repressivo, accomunarli. Nel Decreto infatti l’attacco ai migranti – forza-lavoro in ingresso – è perfettamente speculare a quello agli italiani – forza lavoro stanziale. Di fatto implicitamente il Governo riconosce che la loro minaccia è la stessa perché i loro interessi sono gli stessi. Ecco, dovremo cogliere questo “assist” di Salvini, e far capire ai “nostri” che è effettivamente così. Di solito dobbiamo lavorare a unire quello che il nemico separa. Ma in questa occasione dobbiamo lavorare a far prendere coscienza a quello che il nemico ha già unito! Mobilitiamoci contro il Decreto Sicurezza, facciamo capire ai lavoratori che li riguarda da vicino, evitiamo che fra 60 giorni sia convertito in legge!