IL SEGNO DEL TRASFORMISMO ITALICO ACCOMPAGNERÀ QUESTO GOVERNO
É difficile non aver colto la situazione paradossale che si é vissuta ieri osservando che il Presidente del Consiglio del nuovo Governo rilanciava il proprio programma politico di legislatura (più o meno identico a quello dell’anno scorso) dopo aver ottenuto non più tardi di un mese fa la fiducia da una maggioranza di segno opposto.É chiaro che il segno del trasformismo italico lo accompagnerà nella sua traversata e quindi tanto più serio sarà l’impegno di recuperare la legittimazione popolare che vuoi o no vuoi manca e che non può essere sostituita in un colpo solo dal gradimento delle cancellerie europee, dell’Ambasciata Americana e dalla NATO di stanza a Bruxelles.Un esponente del PD che molto si é prodigato per la riuscita di questo tentativo di cui ne é “padre ispiratore”Dice che questo non é un “governo qualsiasi” che esso ha il compito di “avviare processi nuovi e profondi” nella politica italiana e “rinnova” nientemeno “ il pensiero e l’azione della sinistra italiana” nel rapporto di “proficua tensione” coi cinquestelle.Ora naturalmente é comprensibile l’euforia di coloro che entrati in una crisi di consenso e di prospettiva strategica ed ideale da diverso tempo si trovano scaraventati al Governo e devono produrre le endorfine dell’entusiasmo.Ma affidare alla riduzione dei parlamentari, all’ennesima riforma costituzionale non fondata sul rilancio della nostra volontà europea ma esclusivamente sul demagogico taglio della democrazia parlamentare non appare un buon viatico per questo epocale svolta del governo “diverso” insomma non “qualsiasi”Mi ha fatto abbastanza impressione ascoltare il punto di vista lapidario dell’Ing.De Benedetti ieri sera che pure é personalità ascoltata nel campo democratico che Egli ha contribuito a costruire, ravvede nel Governo, alla stregua di molti il rischio dell’improvvisazione senza realismo e senza progetto.Pensare di tagliare le unghie al populismo rilanciando la loro presenza al governo e fornendo argomenti altrettanto robusti all’opposizione rischia di indebolire e allontanare i reali obiettivi di una forza progressista di sinistra riformista che deve perseguire obiettivi di fondo, il rilancio e la costruzione dell’Unione Europea, (il riequilibrio delle politiche economiche, la riforma delle istituzioni nazionali che preparino una nuova coesione continentale per affrontare con più forza la sfida globale ) avendo alle spalle un forte ed esplicitato consenso popolare e non perpetuando il clima di conflitto civile quotidiano che non verrà affatto risparmiato a questo esecutivo che si illude di aver liquidato il becero populismo di destra una volta per tutte.I temi e i problemi sono tutti in questione e tutti aperti.Occorrerà un grande sforzo ed un grande impegno per sciogliere i nodi uno ad uno senza infatuarsi della vittoria di una fase perché essa é fragile e non definitiva.
