SERIE A: DAL LITIGIO AI GOL VINCENTI: BROZOVIC E LUKAKU FANNO FELICE CONTE
Brozovic e Lukaku fanno felice Conte, anche 4 pali, tre neroazzurri e uno del Milan, dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato, due gol annullati, uno a Martinez, per fuorigioco e uno a Piatek, gol avvenuto però a gioco fermo, Doveri aveva fermato per un fallo di mano di Kessie, l’Inter domina il secondo tempo e si aggiudica meritatamente il derby di Milano. Continua il percorso vincente dell’Inter in Serie A, 4 partite 12 punti, un solo gol subito.A San Siro la squadra di Conte batte 2-0 il Milan e centra la quarta vittoria consecutiva rimanendo in vetta a punteggio pieno.Nel primo tempo i rossoneri si aggrappano a Donnarumma, D’Ambrosio centra un palo e il Var annulla un gol di Martinez, per un millimetrico fuorigioco di D’Ambrosio, poi i nerazzurri affondano il colpo nella ripresa. Brozovic sblocca il match al 49′ grazie anche a una sfortunata deviazione di Leao, uno dei migliori, poi Lukaku raddoppia al 78′. Gol dell’uno a zero, a noi piace ancora chiamarla autorete, poiche la deviazione di Leao è determinante, prima annullato dall’assistente per un fuorigioco di Martinez, che poi alla review Doveri giudica, giustamente, passivo e convalida. Dal litigio di mercoledì fra Brozovic e Lukaku ai gol di entrambi che riportano in testa l’Inter da sola.Il Milan regge un tempo, alla pari, poi nel secondo tempo solo un lungo possesso palla abbastanza noioso e sterile.Male Piatek che nel primo tempo ha sprecato malamente una facile palla gol, mettendo alto di testa da ottima posizione. Anche dopo il derby, l’Inter continua a guardare tutti dall’alto in basso.E lo fa con una prova di forza, dimostrando di aver intrapreso il percorso giusto per tornare grande e dando una sonora lezione al Milan, ancora invece a caccia di un’identità tattica e caratteriale.A San Siro la differenza la fanno soprattutto le idee: chiare sul fronte nerazzurro, più confuse su quello rossonero.Un confronto tecnico a tratti “impari”, che da una parte evidenzia la crescita della banda di Conte e dall’altra conferma le difficoltà di “apprendimento” degli uomini di Giampaolo. Tutto al netto delle prestazioni individuali, tra cui spiccano quelle di Brozovic, Sensi e Barella, “cervello” dell’Inter targata Conte, e di Godin e Lukaku, già centrali e decisivi nel nuovo progetto nerazzurro. Il primo tempo è un’altalena di emozioni.Giampaolo piazza Biglia in mediana e la sorpresa Leao davanti.Conte invece avanza D’Ambrosio sulla linea di centrocampo e opta per il tandem Martinez-Lukaku in attacco.L’avvio del match è di marca nerazzurra: ritmo e pressione alta per fare la partita e gestire il possesso.Con Sensi libero di agire in mediana e dietro le punte, l’Inter prova ad accerchiare i rossoneri allargando la manovra, ma il primo pericolo per Donnarumma arriva da un retropassaggio suicida di Rodriguez che Martinez non riesce a sfruttare.A buon ritmo, la gara si gioca sulle corsie, con gli uomini di Conte in pressione e i rossoneri pronti a ripartire con Suso e Piatek. Lukaku e Martinez testano i riflessi di Gigio, poi D’Ambrosio centra un palo clamoroso a due passi dalla porta e il Var annulla un gol di Martinez.Un forcing rabbioso, che costringe il Milan ad abbassarsi e a giocare di rimessa.Dopo una volata di 60 metri, in campo aperto Suso sbaglia davanti ad Handanovic,( recupero di Asamhoa) poi Leao inventa in fascia e Piatek fallisce di testa da buona posizione.Sembra una reazione decisa del Milan e invece nel secondo tempo il Milan svanisce. Una reazione che nella ripresa si infrange però subito su un destro di Brozovic (deviato da Leao) che sblocca la gara e indirizza il match sui binari nerazzurri. In vantaggio, gli uomini di Conte spingono sull’acceleratore, pressando alto e aggredendo in mediana con Barella. Martinez impegna ancora Donnarumma e il Milan trema.A caccia di soluzioni e idee, Giampaolo fa entrare Paquetà e Theo Hernandez, ma il Milan non cambia passo. Soprattutto quando deve manovrare con velocità e cercare la profondità.In fiducia, l’Inter invece si piazza a protezione di Handanovic, abbassando il baricentro e cercando di colpire in contropiede, e concedendo al Milan solo uno sterile possesso palla.Tattica che funziona alla perfezione.Con le squadre lunghe, infatti, nel finale l’Inter affonda il colpo del ko con una zuccata di Lukaku perfettamente servito da Barella e poi sfiora il tris con Politano, fermato dalla traversa.Legno che poi centrano anche Hernandez e Candreva nelle ultime battute del match. L’Inter targato Conte viaggia spedito.Per il Milan, invece, la strada è ancora in salita.
