IL NAPOLI, TARGATO LLORENTE, CALA UN POKER E PASSA A LECCE
Ancelotti opta per un robusto turnover rispetto alla gara di Champions con il Liverpool lasciando a riposo i protagonisti della gara di martedì scorso. Il Lecce si presenta davanti al pubblico di casa reduce dalla vittoria a Torino contro i granata. Si parte e il Napoli gioca per i primi 15 minuti in sordina, sbagliando molti passaggi anche perché il Lecce è aggressivo e concede poco spazio ai centrocampisti azzurri che non riescono a rilanciare l’azione. L’unico tiro a rete è proprio dei leccesi ma fuori di parecchio. Poi la squadra di Ancelotti prende le misure ai salentini e comincia a macinare gioco con la spinta di Fabian Ruiz, Malcuit e Ghoulam che sulle fascia agiscono da vere ali. Gli azzurri vanno vicini al gol in un paio di occasioni prima di trovare il gol che arriva al 28° con Llorente che approfitta di un rimpallo in area su azione di Milik e batte di piatto sinistro Gabriel. Dopo il gol il Napoli è padrone del campo ed il Lecce non riesce quasi più a superare metà campo, i difensori azzurri giocano a ridosso dei centrocampisti. Fabian Ruiz, Zielinski e Elmas non danno più nessuna possibilità alla squadra di Liverani di ripartire e le occasioni per il Napoli fioccano con il portiere del Lecce Gabriel protagonista in varie occasioni. Al minuto 40 su cross di Malcuit, una vera spina nel fianco della difesa leccese, crossa al centro, Llorente di testa colpisce il braccio teso di Tachtsidis, l’arbitro Piccinini dopo un consulto con il VAR indica il dischetto. Tira Insigne e Gabriel para ma l’arbitro fa ripetere perché il portiere, contro le nuove norme, si muove in avanti e per questo si prende anche il giallo, Insigne questa volta non sbaglia e porta il Napoli sul 2 a 0. Il tempo si chiude con il Napoli in controllo assoluto della partita. La ripresa riprende da dove era terminata e Fabian Ruiz con una prodezza trova il 3 a 0, tiro a giro di sinistro dal limite sul quale Gabriel nulla può, lo spagnolo è anche ammonito per “eccesso di esultanza”. A questo punto il Lecce si scuote e cerca di reagire ma il Napoli è in controllo della partita. A ravvivare le speranze del Lecce ci pensa Ospina che, dopo una grande parata, atterra incautamente Farias e l’arbitro fischia l’inevitabile rigore che Mancosu provvede a trasformare, minuto 61. Il Lecce si riaccende e così le sue speranze di acciuffare il risultato complice un Napoli che pare smarrito e che ricomincia a sbagliare troppi appoggi consentendo ripartenze pericolose dei salentini che però trovano sempre la difesa del Napoli ben posizionata, Koulibaly e Maksimovic insuperabili. Ancelotti a distanza di pochi minuti cambia due uomini: Milik, alla sua prima uscita stagionale, rilevato da Lozano e Callejon al posto di Elmas, molto efficace nel primo tempo ma in calo nella ripresa. Con i due cambi il Napoli ritrova la verve e il gioco e ci pensa Llorente a mettere il sigillo finale con un gol da rapina: cross di Ghoulam, Insigne si inserisce e tira, Gabriel respinge e Llorente insacca sulla corta respinta del portiere leccese. Prima del fischio finale Ospina si fa perdonare l’ingenuità del primo tempo deviando sul palo un gran tiro di Tabanelli negando il 2 a 4 al Lecce. C’è anche il tempo per l’ultima sostituzione di Ancelotti che richiama in panchina Llorente, applausi dei circa duemila tifosi napoletani, e manda in campo Luperto, cresciuto nel Napoli ma nato proprio a Lecce. La partita si chiude quindi con il risultato tondo di 4 a 1 per la squadra di Ancelotti. Se si escludono i primi 15/20 minuti in cui il Napoli ha faticato a trovare l’assetto giusto la squadra di Ancelotti ha dominato il campo senza correre pericoli eccessivi. La difesa non ha mostrato indecisioni, il centrocampo ha lavorato molto con Fabian Ruiz sugli scudi e Zielinski che ha fornito una prova di sostanza, non molto in evidenza ma molto utile per il dominio a centrocampo degli azzurri. I due terzini, come anticipato, hanno giocato quasi da ali vere. Insigne in netta ripresa rispetto alle prime due gare. In attacco Llorente si è preso la ribalta non solo per i due gol ed il rigore provocato. Lo spagnolo ha svolto un ottimo lavoro controllando ogni pallone che gli arrivava, ha sfruttato al massimo le due occasioni che gli sono arrivate, rispetto a Milik che non è ancora al top della condizione fisica reduce com’è da un infortunio fastidioso. Il dato che deve confortare Ancelotti è che la squadra ha risposto bene negli uomini che di solito siedono in panchina ottenendo gli stessi risultati dei cosiddetti “titolarissimi”, la stagione è lunga e questo dato è molto importante per coltivare aspirazioni di vertice. Prossimo turno al San Paolo Napoli Cagliari nel turno infrasettimanale.
