ESEGESI DI MAHMOOD

Ora, non è che uno pretenda che tutte le canzoni abbiano testi comprensibili come “Sassi” o come “Grazie dei fiori”. Ma Mahmood un po’ più esplicito poteva esserlo. Io ci ho messo un po’ di tempo per capire che cosa gli era successo. D’accordo, sono un po’ ritardato, ma se un sacco di siti in Internet hanno pubblicato post intitolati “Questo è il significato della canzone di Mahmoud” un motivo ci sarà. E quindi non mi sento proprio solo. Dunque: il papà lo ha mollato, non era un islamico praticante e, sembra di poterlo dire, tradiva la moglie. Inoltre gli diceva sempre “come va, come va, come va”. Che, lasciatemelo dire, era una grande rottura di maroni. Rimane la faccenda dei soldi. Il papà li chiedeva al figlio o il figlio li chiedeva al papà? Trattandosi del titolo non sarebbe stata una pessima idea essere un po’ più chiari. Sulla storia di Jackie Chan non voglio nemmeno aprire il dibattito e il fatto che il papà fumava il narghilé lo considererei un suo diritto di egiziano. Insomma io sono uno un po’ terra terra. Teoricamente dovrei essere un radical chic, uno di quelli che hanno fatto vincere Mahmood e perdere Ultimo, per fare dispetto a Salvini. Ma a me soldi soldi fa venire in mente Betty Curtis e Garinei-Giovannini-Kramer. A proposito di Ultimo. Dovrebbe baciare tutti i giornalisti uno per uno e invece li insulta. Insulta quei giornalisti che lo hanno graziato ignorando che non si dice “Poi mi giro pensando che ci sei te” (ci sei tu, ultimo, tu, tu, soggetto, non complemento oggetto, ma chi sei Celentano?) E già che ci sono c’è qualcuno dei radical chic che tu odi che ti ha fatto notare che non si viaggia “in ordini sparsi”? Ultimo, chiedi scusa e studia un po’. Anche Mahmood non è un accademico della Crusca ma lui ha scritto la canzone “in periferia”, dove “fa molto caldo”. Ha tutte le giustificazioni. E inoltre il padre lo obbligava a guardare tutti i giorni i film di Jackie Chan.