JOKER. COSA OTTIENI SE METTI INSIEME UN MALATO DI MENTE IN UNA SOCIETÀ CHE LO ABBANDONA?

JOKER. COSA OTTIENI SE METTI INSIEME UN MALATO DI MENTE IN UNA SOCIETÀ CHE LO ABBANDONA?

“Cosa ottieni se metti insieme un malato di mente solitario e una società che lo abbandona? Ottieni quello che ti meriti.”Se vi stavate domandando il perché della nettissima dicotomia tra molta della critica cinematografica statunitense e quella del resto del mondo a proposito di Joker, la risposta sta in questa battuta. Quello che li disturba profondamente, a mio avviso, è il tema del fallimento sociale visto come innesco di violenza e malvagità senza possibilità di controllo o di redenzione. Si scoprono potenzialmente cattivi, possibili artefici di un male più grande di loro, e questo li fa star male. La responsabilità penale è personale; poi c’è la natura, l’essere deviati di per sé; gli americani che non hanno gradito hanno guardato il film e si sono sentiti i mandanti morali delle cose brutte che avrebbero potuto evitare facendo scelte diverse (leggi: sparatorie nelle scuole, per esempio), che è la terza possibilità. La storiella che gira da anni su Gesù di Nazareth clonato e cresciuto, che so, dal capo di una banda nelle favelas di Rio riassume il tutto. Per dirla proprio all’americana, “it takes a village”.Joker è una conseguenza di Gotham.Statece, dicono a Roma.Joker è un film enorme, con un attore protagonista per il quale davvero non possono esserci che applausi e una fotografia magnifica.N.B.: questo non è un film su Batman.