L’ETERNO MERCATO DEL CALCIO ITALIANO

L’ETERNO MERCATO DEL CALCIO ITALIANO

Il campionato di calcio vive ogni giorno di mercato. C’è una stampa specializzata per questo, e si fa sentire ogni giorno, in ogni periodo del torneo. Si sono creati addirittura dei siti appositi in internet, con “giornalisti” specializzati in mercato calcistico che, a sentire loro, sanno tutto di tutti. Un tempo se ne parlava alla fine del campionato per un mese,si e no, poi se ne riparlava a novembre. Adesso se ne parla ogni giorno, si sono appena spente le luci sul mercato estivo che già qualcuno parla di quello di Gennaio anche se mancano tre mesi. Oggi poi si fa la cronaca di una partita e ci si infilano dentro voci di mercato, che noia! Se poi senti i diretti interessati questi rispondono di cadere dalle nuvole, rispondono che pensano, giustamente, al presente relegando quindi tutto questo discutere al livello di gossip. I meglio informati raccontano dei rapporti interni alle società tra calciatori, tecnico e società stessa deducendone poi notizie di mercato, il più delle volte però smentiti. Se un calciatore si infortuna, se esce sostituito, se non rende quanto dovrebbe si indaga subito se è possibile ricavarne notizie utili di “mercato”. Non parliamo poi dei calciatori in scadenza di contratto a fine campionato, si comincia a discutere sulle possibili destinazioni già alla prima giornata. Ma stesso trattamento è riservato anche a chi ha ancora due anni di contratto, anche tre se si tratta di un calciatore di “prima fascia” e di squadra di vertice. Insomma si sta arrivando a trascurare l’aspetto tecnico del calcio ed il mercato la farà da padrone. In tutto questo si trascura l’effetto psicologico che agisce sulle “vittime” di tutto questo parlare: i calciatori. Il discutere su intenzioni di acquisti, vendite in tempi non “canonici”, destabilizza gli ambienti, inficia sulle prestazioni, ma cosa importa? L’importante è fare notizia, scalpore, scoop, l’importante è ritagliarsi una parte nel sistema anche se per ottenere ciò lo si degrada mettendo in secondo piano le cose principali, essenziali di questo sport – business. E’ un po’ come in politica dove per chi vuole visibilità è sempre in campagna elettorale.