FOGGIA, AGENTE CARCERARIO UCCIDE MOGLIE, DUE FIGLIE E SI TOGLIE LA VITA

FOGGIA, AGENTE CARCERARIO UCCIDE MOGLIE, DUE FIGLIE E SI TOGLIE LA VITA

DI CLAUDIA SABASi chiama Ciro Curcelli.È un agente di polizia penitenziaria.La notte tra venerdì e sabato, a Foggia, uccide la moglie, le due figlie, di 13 e 18 anni e poi se’ stesso.Con la pistola d’ordinanza.Salva il figlio “maschio”, perché a Ravenna per lavoro.Nell’abitazione, nessun messaggio.Due le piste degli inquirenti.Debiti di gioco e conflitti nella coppia.Alibi, giustificazioni, raptus.“Cime”, che ipotizzano click della mente, follia, depressione.Eppure era lucido, Ciro, quando ha portato a casa la pistola d’ordinanza.Talmente lucido da pensare di salvare l’unico maschio di casa.Il figlio di 26 anni.Di premeditare chi uccidere e chi non uccidere.Forse è il caso di smetterla con questo continuo giustificare l’uomo a tutti i costi.È il caso di dire chiaramente di cosa stiamo parlando.Di tre barbari femminicidi.Provocati dalla cultura del maschio che, nelle donne, vede solo oggetti di sua proprietà.Soprammobili da spostare ovunque a proprio piacimento.“Cose sue”, e di nessun altro.Siamo stanche di leggere ancora frasi che offendono le donne.Che continuano ad umiliarle invece che accoglierle.Che giustificano i carnefici.Non è la depressione, che uccide le donne.È la crudeltà.L’odio di uomini così vigliacchi, da non avere nemmeno il coraggio di morire soli.