QUE MILONGA MI AMOR

QUE MILONGA MI AMOR

Uno scontro epico, senza pudori o esclusioni di colpi, nessuno vince e nessuno perde, Eros e Thanatos che si celebrano a vicenda come in un giro di tango. Due protagonisti che si affrontano in un confronto dove emerge la bravura dei due a stare davanti alla telecamera. E’ stato bellissimo non vedere il duello tra il bulletto di Rignano ed il capitone di Pontida, intelligentemente sostituito da una commediola americana dai buoni sentimenti come “Shall we dance?”, resa memorabile dalle ineguagliabili terga di una Jennifer Lopez del 2004 che si esibisce nella “milonga” del millennio. E’ stato bellissimo dicevo, cambiare canale avendo l’assoluta certezza di non perdermi nulla che meritasse la mia attenzione. Che potevano dirmi di interessante due ex-leader vittime entrambi della propria sconcertante arroganza, infondata prosopopea e latitanza ideologica accomunati soltanto da iniziative ugualmente miserabili come il Jobs Act e i Decreti Sicurezza? Due politicanti del terzo millennio, di quelli abilissimi nel concentrare il proprio pensiero politico in 140 caratteri ma che non saprebbero arrivare a 500 senza ripetere dieci volte i loro slogan da derby di fondo classifica. Maestri della mistificazione telegrafica, quella che chiama “tutele crescenti” gli abusi legalizzati e “porti chiusi” l’omissione di soccorso. Peccato Vespa non abbia preparato il suo solito plastico, avrebbe potuto metterci la stazioncina della Leopolda e la spiaggia del Papete.