PERCHÈ TRUMP DOVREBBE SMETTERE DI PARAGONARE L’IMPEACHMENT A UN LINCIAGGIO

Leparolesono importanti. So che ilpolitically correctfa storcere il naso a tanti, eppure bisogna saper dare un peso alle parole, o comunque essere pronti a giustificarne l’uso. In uno dei suoitweet deliranti, il presidenteDonald Trumpha paragonato il processo costituzionale secondo il quale un presidente può essere soggetto all’impeachmentallinciaggio. «Quindi un giorno», ha scritto Trump, «se un democratico diventa presidente e i repubblicani conquistano il Congresso, anche con poco margine, possono mettere il presidente sotto impeachment senza processo o giustizia o diritti legali. Tutti i repubblicani devono ricordare quello a cui stanno assistendo: un linciaggio. MA VINCEREMO!». Illinciaggio, qui negliStati Uniti, è unaferita ancora molto aperta. Ricordo il mio viaggio aMontgomery, inAlabama, quando andai a visitare ilmemorialeper la Pace e la Giustizia. Il sito spiega: «Più di 4.400 uomini, donne e bambiniafroamericanifurono impiccati, bruciati vivi, uccisi a colpi d’arma da fuoco, annegati e picchiati da bianchi nel periodo tra il 1877 e il 1950. Milioni lasciarono il Sud in fuga dalterrorismo razzista, cambiando profondamente la nazione». Nell’enorme spazio si trovanocentinaia di blocchi di ramecon i nomi delle vittime in tutte le contee degli Stati Uniti. È un’immagine forteche si appiccica alla mente e allo spirito di chi visita quel luogo L’impeachment, una via costituzionale per liberarsi dei presidenti corrotti, nulla ha a che vedere con ilgenocidiodi migliaia di afroamericani. E infatti il presidente è stato oggetto di critiche bipartisan per l’uso offensivodi questapesantissima parola. Ma c’è di più: sono mesi che il presidente descrive lecritiche dei mass mediae lescoperte dei suoi misfatticome unawitch hunt,e cioè unacaccia alle streghe. Io, dafemminista convinta,mi stupisco che nessuno si sia offeso anche per questo termine usato da Trump. Basta una piccola ricerca su Wikipedia per scoprire che la caccia alle streghe ha fattostragi di donne innocentisia in Europa sia negli Stati Uniti. Si parla di 40 o 50 mila vittime. Il metodo più comune per ammazzarle era arderle vive, ma molte sono morte impiccate e annegate. In Europa le si mandava al rogo per provocare la massima sofferenza, mentre da questa parte dell’oceano si preferiva l’impiccagione. Dopo due anni e mezzo di amministrazione Trump, con tutti gliscandalie l’imbarazzo nei confronti del resto del mondo per un presidente megalomane e ignorante, sembra che impuntarsi sull’uso che fa delle parole sia l’ultimo dei problemi. E invece credo che debba diventare il primo, perché, come diceva qualcuno, ne uccide più la penna della spada. Ilpericoloè che l’uso di certe parole che descrivono orrore, violenza, razzismo, misoginia diventinocolloquiali, perdendo così la loroimportanza storica. Speriamo che qualcuno lo fermi al più presto. Non se ne può davvero più.