LA LAZIO PASSA A FIRENZE: 1-2 CON QUALCHE POLEMICA

LA LAZIO PASSA A FIRENZE: 1-2 CON QUALCHE POLEMICA

Se c’è una partita per cui si potrebbe arrischiare una garanzia “soddisfatti o rimborsati” quella è Fiorentina-Lazio: negli ultimi anni tra queste due squadre i gol sono “fioccati come nespole” (citazione biscardiana, a due anni dalla scomparsa di colui che portò avanti, tra spernacchiamenti vari, la battaglia per la moviola in campo. Adesso adorata anche da chi allora lo derideva, ma certo molto più à la page con l’acronimo Var) anche se poi, curiosamente, il risultato storicamente più frequente al Franchi è stato lo 0-0. Negli ultimi cinque incontri a Firenze 20 gol complessivi, insomma come andare a mangiare nella trattoria preferita: magari la qualità non sarà altissima però sai che uscirai con la pancia piena. Certo c’è quel problemino del tifo che un po’ sposta il giudizio rispetto alla trattoria: il 3-4 di un anno e mezzo fa ad esempio fu un match divertentissimo, però i sostenitori viola ci misero giorni a digerirlo (tanto per restare in tema). Ecco, anche stasera andrà allo stesso modo: finisce 2-1 per la Lazio con un finale vissuto con le due squadre con la lingua in terra per la stanchezza e quindi “spalmate” su tutta la lunghezza del campo, e quindi con la pallina della roulette che poteva fermarsi indifferentemente sul rosso o sul nero. Scegliete voi quale colore associare alla Lazio (anche se forse un’idea la potremmo avere) ma è stata lei a prendere il bottino pieno, pur con qualche polemica. Ma andiamo con ordine. Difficile vedere due squadre più simili di Fiorentina e Lazio in questo periodo: stessa classifica, stesso modulo di gioco e stessa predisposizione al palleggio. Palle alte praticamente bandite quindi e gran ragnatela di passaggi, il primo tempo è vissuto su questo leitmotiv. Meglio forse nel complesso la Lazio, però senza creare moltissimo, un po’ peggio la Fiorentina condizionata dalla serataccia di Badelj, ex per niente polemico (e nemmeno rimpianto probabilmente), che con un passaggio orrendo faceva partire l’azione del vantaggio laziale con Immobile che liberava Correa davanti a Dragowsky mentre tutti i presenti allo stadio, compresa buona parte dei 22 in campo, pensava che l’azione fosse inutile per fuorigioco dello stesso Correa. La pensava così anche il guardalinee che appena l’attaccante laziale depositava in porta alzava la bandierina. E invece ci voleva pochissimo al Var per capire che l’azione era buona e dunque consegnare il giusto vantaggio ai biancocelesti (e mandare un altro pensiero al buon Biscardone che magari da qualche parte starà sorridendo beffardo). Ci voleva poco però anche alla Fiorentina per pareggiare: solita delizia di Castrovilli, palla per Ribery che si accentrava e serviva un cioccolatino per Chiesa che non perdonava di sinistro. “Tutto molto bello”, come avrebbe detto Pizzul (oggi siamo vintage) ma anche l’ultimo squillo di un primo tempo equilibrato, piacevole, ma non esaltante se è vero come è vero che alla fine i due portieri potevano anche meritare un senza voto. Da segnalare invece il problema muscolare per Caceres che costringeva Montella al cambio col baby Ranieri. Come dicevamo qualche partita fa l’uruguaiano è stato la chiave di volta del cambio di passo della difesa viola, ma il suo problema storico con gli infortuni era il fantasma che si aggirava nel castello viola, e quindi bisognerà vedere quale sarà il responso dei medici. Un’assenza prolungata metterebbe nuovamente nei guai Montella e la sua formazione immutabile (settima di fila stasera). Nel secondo tempo le due squadre continuavano più o meno sul filo dell’equilibrio ma, come si diceva all’inizio, si palesava via via il problema della fatica. Comprensibilissimo nel caso della Lazio reduce dalla “doccia scozzese” di giovedì sera, un po’ meno per la Fiorentina che gioca una volta alla settimana e può prepararsi sempre in tranquillità. Si vede però che l’usura degli stessi undici comincia a sentirsi e infatti cominciano a piovere anche i problemi fisici. Nella ripresa anche Lirola si doveva fermare e l’allenatore viola decideva per la mossa coraggiosa inserendo Sottil a fare l’esterno a tutta fascia. Errore fatale bisogna dirlo (anche se scrivere a posteriori è facile, sia chiaro), il talentino figlio d’arte infatti è una furia negli ultimi venti metri, ma se deve preoccuparsi di difendere perde tutto il potenziale esplosivo di cui dispone. Ed era proprio una palla persa da Sottil quella che decideva la partita: intervento deciso di Lukaku con mezzo fallo (forse tre quarti) sul giovane esterno viola, palla recuperata, cross, e Immobile che con un bel colpo di testa di precisione decideva la partita. E’ una di quelle situazioni dove gli arbitri italiani in genere, specie nei finali di partita, fischiano in automatico, e quindi la reazione di pubblico e giocatori della Fiorentina era veemente, però onestamente la situazione era veramente al limite e il non fischio ci stava. Ad ogni modo la vittoria della Lazio alla fine è meritata, perché ha avuto più voglia di vincere lungo l’arco di tutta la partita, mentre la Fiorentina è andata più a strappi giocando però complessivamente due tacche sotto lo standard preso ultimamente. Non che questo cambi le prospettive del campionato viola, ancora di tempo ce n’è e la classifica resta discreta, certo dispiace per il povero Commisso che ancora non è riuscito a vedere una vittoria della Fiorentina dal vivo. Oggi addirittura ha fatto doppietta vedendo perdere prima le donne a Cesena e poi gli uomini al Franchi, la speranza è che la vena di entusiasmo del patron viola sia davvero inesauribile come sembra. Perché se dovesse deprimersi sarebbe davvero un peccato mortale. Per fortuna già mercoledì si torna in campo e nemmeno troppo lontano: forza Rocco che i chilometri a te non spaventano.