ELEZIONI IN ARGENTINA: MERCATI CALMI, DOLLARO IN LIEVE CALO CONTRO OGNI PREVISIONE

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE A BUENOS AIRES Argentina, theday after. L’Apocalisse zombie che tutti temevano non c’è stata. Il dollaro, che aveva anticipato il rialzo il giovedì e venerdì pre-elettorali (www.alganews.it/2019/10/26/argentina-al-voto-sudamerica-in-fiamme/), ieri è addirittura sceso: 63,45 pesos quello ufficiale, 74 pesos il parallelo.L’Apocalisse no, ma la pena del contrappasso sì. La banca centrale, che durante la notte ha tenuto una riunione straordinaria, ha imposto un tetto massimo all’acquisto di dollari: 200 al mese. Questo almeno fino a dicembre, quando avverrà il passaggio di potere al nuovo governo. Una misura necessaria a proteggere le riserve della Banca centrale, erose dalle vendite di questi mesi per evitare un’eccessiva svalutazione del peso. Macri, eletto quattro anni fa anche per aver promesso (e mantenuto) di eliminare i limiti all’acquisto di dollari, ora si trova a dover prendere il provvedimento piùkirchneristadi tutti: il famigeratocepo cambiario.Per i sostenitori di Alberto Fernández e Cristina Fernández de Kirchner (prima presidente che si ripresenta come vice alle elezioni) la vittoria ha un sapore agrodolce per la rimonta di Macri, 8 punti percentuali (www.alganews.it/2019/08/13/argentina-il-peronismo-torna-a-vincere-e-trionfa-alle-primarie/).Se le preferenze per Alberto sono rimaste stabili attorno al 48 per cento, Mauricio Macri ha riguadagnato terreno, passando dal 32 al 40 per cento. Oltre che nella capitale, risulta vincitore nelle provincie Córdoba (con un incredibile 61 per cento di preferenze), Mendoza (che alle primarie aveva preferito Alberto), Santa Fe e San Luis.Dal momento che si sono mantenuti stabili anche gli altri candidati, l’unica spiegazione starebbe in quel 6 per cento in più di elettori che sono andati ai seggi domenica e che non l’avevano fatto alle primarie. Vorrebbe dire che un milione e mezzo di cittadini ha votato Macri quasi all’unanimità. Uno scenario piuttosto improbabile, tanto fare insospettire i sostenitori di Alberto. Eventuali brogli non rovescerebbero certo i risultati, ma collocarsi all’opposizione con il 32 o il 40 per cento una certa differenza la fa, per quanto riguarda la capacità di ostacolare l’azione di governo. Se Alberto ha vinto una battaglia, la guerra inizia ora.