“CE N’EST QU’UN DEBUT, CONTINUONS LE COMBAT!”

“CE N’EST QU’UN DEBUT, CONTINUONS LE COMBAT!”

A pensarci bene, pure io intorno ai vent’anni non riuscivo a riconoscermi fino in fondo in nessun partito o gruppo politico, proprio come le Sardine di oggi.L’offerta a sinistra (la mia anima era quella fin dallo stato di spermatozoo) era molto ampia, tuttavia: Il PCI era troppo moralista e bacchettoneIl PSIUP troppo operaistaIl PSI pieno di ladri e poi lo votava mio padreIl Movimento Studentesco troppo verticistico e oligarchicoGli Anarchici per loro natura troppo individualistiLotta Continua andava quasi bene ma troppo settaria e pericolosamente adiacente al nascente terrorismo… Eppure ero in piazza (nomen omen) quasi tutti i giorni, e se non ero in piazza stavo in qualche assemblea, o ad occupare qualcosa, o a picchettare qualcos’altro. Che fosse il contratto dei metalmeccanici, il Vietnam, il divorzio, i morti di Avola e Battipaglia o il programma ministeriale delle superiori non faceva molta differenza.Ero lì, col mio eskimo, i miei anfibi ed il mio casco rosso a fronteggiare non l’osceno e palese odio del fascioleghismo di oggi, ma solo le generazioni precedenti che non volevano mollare l’osso prima che fosse completamente spolpato. Per questo cinquant’anni dopo mi sento Sardina fino alla lisca, o sardone, o fravaglio, o tonno… Fate voi.E sia chiaro, non devo chiedere scusa proprio di nulla.