OMICIDIO SACCHI, 5 ARRESTI E OBBLIGO DI FIRMA PER ANASTASIYA

OMICIDIO SACCHI, 5 ARRESTI E OBBLIGO DI FIRMA PER ANASTASIYA

Fosse ancora vivo De Andrè, la definirebbe una storia sbagliata. Le bugie, più esattamente i silenzi, di Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi, ucciso a Roma il 23 ottobre scorso da due “balordi” ventenni, hanno portato gli inquirenti a ricostruire il contesto dello spaccio di droga che vedeva la donna protagonista e non semplice vittima come si era pensato in un primo momento. Cinque ordinanze di custodia cautelare sono state notificate dai carabinieri del Comando provinciale di Roma nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio Sacchi. La ragazza, che è indagata, è stata raggiunta da una misura di obbligo di presentazione in caserma con firma. Misura di custodia cautelare per concorso in omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un’arma comune da sparo per Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, già in carcere. Stesso provvedimento di arresto per Marcello De Propriis, 22 anni, che avrebbe fornito l’arma ai due, con l’accusa di omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un’arma da sparo. Con lui è finito in manette il padre Armando. In casa di questi ultimi durante la perquisizione di rito è stato rinvenuto un chilo e mezzo di hashish. Sempre in carcere a Giovanni Princi, l’amico di Luca Sacchi già noto alle forze dell’ordine per questioni di droga, è stato notificato un altro provvedimento di custodia cautelare. Quest’ultimo, in concorso con Anastasiya Kylemnyk, rimasta come detto a piede libero con obbligo di firma, è accusato di aver voluto acquistare un ingente quantitativo di stupefacente. La ragazza verrà ascoltata dal Gip la prossima settimana. Stavolta gli inquirenti hanno lavorato nell’ombra, senza cedere ai riflettori della stampa e senza intervenire sulle fantasiose ricostruzioni dei giornali, fino ad avere chiaro il quadro dell’omicidio Sacchi, al quale mancano ancora dei tasselli per l’ostinato, ormai quasi inutile, silenzio della principale testimone, la fidanzata di Luca, che quella sera avrebbe avuto nello zaino non duemila euro, come si pensava inizialmente, ma settantamila euro destinati all’acquisto di almeno quindici chili di marijuana. I tasselli dei personaggi coinvolti sono adesso tutti al loro posto, ma rimangono oscuri alcuni passaggi della dinamica dei fatti. Il procuratore di Roma Giuseppe Prestipino nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato che “Nessun elemento allo stato per dire che Luca Sacchi fosse coinvolto, partecipe o consapevole della compravendita di sostanza stupefacente”. Non sappiamo quindi se il ragazzo si è trovato a sua insaputa in mezzo alla rete costruita dagli altri cinque indagati o avesse un ruolo consapevole. Secondo il Gip Costantino Del Robbio quattro testimoni oculari ricostruiscono la scena allo stesso modo. Arrivano Del Grosso e Pirino con la Smart, scendono, uno ha in mano la mazza da baseball e l’altro la pistola, vanno verso Sacchi e la Kylemnyk, Pirino colpisce la ragazza con la mazza per toglierle lo zaino, Sacchi interviene atterrando Pirino, Del Grosso fa fuoco e uccide Sacchi. I due assassini vanno poi via con lo zaino. Si sarebbe quindi trattato di una rapina sfociata in omicidio. Ma questa spiegazione non è del tutto convincente. Se il Gip scrive che “Anastasiya ha un ruolo centrale nel l’acquisto degli stupefacenti”, avrebbe quindi gestito lei l’intera trattativa detenendo il denaro e partecipando allo scambio, poi non avvenuto, resta oscuro il contesto da cui è scaturito lo sparo. Del Grosso, secondo De Propriis che gli ha dato l’arma dell’omicidio, avrebbe annunciato di “aver perso la brocca”, espressione romanesca che sta per essere andato fuori di testa, quando ha visto i settantamila euro nello zaino della ragazza e ha pensato di fregare gli acquirenti. Ma quando ha visto i soldi? Quali altri incontri quella stessa sera sono avvenuti tra i protagonisti di questa storia sbagliata? Resta poi da sciogliere con precisione anche il nodo dei contatti per l’acquisto di droga che partono nei giorni precedenti l’omicidio tra i due assassini da una parte e Anastasiya e Princi dall’altra. Soltanto Anastasiya potrebbe spiegare con esattezza cosa doveva accadere e cosa è davvero accaduto.