L’ EX MINISTRO MELONI VOTÒ IL MES
Oggi alla Camera nuova discussione sul MES. La Meloni, in barricata, è un po’ in difficoltà: “Guarda che è il Governo di cui tu eri ministro ad aver votato il MES”, gli ha fatto capire un collega. In prima battuta, la Meloni fa la cosa più spontanea: lo insulta. Gli grida “pagliaccio”. Ma non basta. No. Serve altro. Ma cosa inventarsi? Prende la parola ma non può rispondere solo sul MES. E’ troppo poco. Per cancellare quella verità di cui è accusata serve anche altro. Allora il colpo di genio. Parliamo anche di qualcosa di cui la destra non parla mai: parliamo di migranti. A sorpresa diciamo. Così li spiazziamo. Loro parlano del MES? E noi rispondiamo. Ma ci infiliamo anche i migranti. E cosa diciamo? Vediamo…Ma si: diciamo anche qui qualcosa di nuovo: che va tutto male. Quindi la Meloni si carica, respira, mima la faccia sorpresa e poi parte: “Qualcuno ci sa dire che fine ha fatto l’Accordo di Malta?”. L’Aula è ammutolita, forse un po’ sorpresa. “Non si sa più niente dell’Accordo di Malta! Si sa solo che abbiamo preso un’altra fregatura!”, continua nel silenzio. Allora i colleghi di destra si accorgono di dover fare qualcosa: rompere il silenzio. Via di applausi. Diamole manforte. Lato maggioranza qualcuno però non ci sta. Passato l’attimo di sorpresa, qualcuno si è evidentemente stancato dal grottesco tentativo di parlare d’altro ed inizia a protestare. Allora lei, Giorgia, fa la faccia triste. Li guarda. Poi guarda Fico. E gli dice di essersi “stancata”. Stancata del pressappochismo che vede. Ma, dopo aver parlato di migranti in una discussione relativa ad uno strumento di finanza internazionale, si dice stanca anche di un’altra cosa. Stanca “delle accuse che ci rivolgono: che non sappiamo di cosa stiamo parlando”. E noi non abbiamo altro da aggiungere. Davvero nient’altro.
