MATTARELLA, UN«PADRE» PER TUTTO IL PAESE. NON SOLO A PAROLE
Ieri alcune “piccole persone” hanno polemizzato: “lo applaudono i radical chic”, “Piace agli snob”, “Del popolo non gliene frega niente”, “Vada in periferia, veda come lo applaudono là”. Bene. Allora a queste “piccole persone” rispondiamo adesso con una storia proprio di oggi. In questi giorni l’INPS si è reso protagonista di una vicenda legale, sì, ma grottesca al punto da divenire oscena: sta chiedendo a due bambine di 12 e 14 anni la modica cifra 124mila euro. Il motivo? Nel 2013 il loro padre, Marco Lajola, uccise la loro madre e ferì gravemente un uomo, Salvatore. Lasciandolo invalido. E così oggi l’Inps chiede a quelle due orfane di pagare l’indennità di malattia e l’invalidità a quell’uomo. Di più: per il risarcimento è anche contemplato il recupero coattivo. Quindi a rischio c’è anche la loro stessa casa. Ma che cosa è successo dopo questa oscenità? Che l’uomo che “in periferia non verrebbe applaudito” non ci ha pensato neanche mezza volta: ha alzato il telefono, ha chiamato il Ministro del Lavoro e si è immediatamente attivato. Il risultato? Ce lo dice il Presidente dell’Inps: “Troveremo una soluzione, rinunceremo al rimborso”. E se per un qualsiasi motivo l’Inps non dovesse passare dalle parole ai fatti, stiamo pur certi che Mattarella interverrà nuovamente. Poco ma sicuro. Perché è un uomo di Stato. E’ un padre, è un nonno. E’ una brava persona. Che ieri quegli applausi avrebbe meritato di prenderli in ogni angolo d’Italia. E che anche oggi si dimostra un “padre” per tutto il Paese. Per i più deboli, per chi vive ingiustizie. E se voi che sbavate contro tutto e tutti non volete riconoscerglielo, il problema è vostro che siete esserini piccoli e meschini ricolmi d’invidia. Non nostro che lo apprezziamo. Né, tanto meno, di un uomo, lui, che vale cento volte voi. Cento volte.
