SUPERCOPPA: LAZIO D’ARABIA. JUVE DI RABBIA, È UN ALTRO 3-1

In terra d’Arabia la Lazio si aggiudica la Supercoppa Italiana con un risultato identico a quello del 7 Dicembre un 3-1 che aveva già rifilato alla Juve infliggendole la prima sconfitta in campionato. Inzaghi sta diventando la vera bestia nera della Juve: Lazio in vantaggio con Luis Alberto, pareggio nel finale del primo tempo con Dybala che, in gioco, ribatte in rete con un tap in un precedente tiro di Ronaldo ribattuto da Strakosha ,poi nella ripresa il gol di Lulic, uomo dei gol di Coppa ( sua la rete che in finale di Coppa Italia batte’ la Roma) e a tempo scaduto perfetta punizione di Cataldi, potremmo dire alla Dybala, che mette in ghiaccio la Coppa e suggella il grande periodo di forma dei biancocelesti. Finisce in trionfo il 2019 della Lazio, che a Riad (Arabia Saudita) supera la Juventus per 3-1 e conquista la Supercoppa italiana.Bentancur (doppio giallo) viene espulso al 93 e si lascia andare a d un atteggiamento che potrebbe procurargli anche una lunga squalifica.Sarri nervosissimo nel finale protesta per il poco recupero accordato e viene ammonito, ma la Lazio, con un secondo tempo migliore merita la vittoria e i cambi di Inzaghi decidono la gara, quelli di Sarri no.Il cambio Higuain-Ramsey fa perdere forza e presenza dentro l’area di rigore dove si va a posizionare Ronaldo che però, dopo un gran primo tempo, pure lui si spegne a poco a poco. Il fenomeno portoghese interrompe così una striscia di 11 vittorie consecutive nelle finali, la Juve, inutile calcarci sopra, perde invece, l’ennesima finale. Ormai potremmo dire, invece di chiamare Roma, chiamate Lazio 3-1 3-1, se volete veder perdere la Juventus, i biancocelesti, infatti, sono gli unici ad infliggere le due uniche sconfitte di questa stagione, e con il medesimo punteggio.Sarri ripropone il suo tridente, con coraggio, si copre solo un po’ di più, con De Sciglio al posto di Cuadrado, Inzaghi schiera ancora una volta la sua Lazio tipo. Il primo tempo è ben giocato da entrambe le squadre, il lungo palleggio juventino fatto di tanti tocchi e buon possesso di palla, produce poco, anche se Ronaldo e Dybala appaiono ispirati. Appena però i biancocelesti fanno, a loro volta, un lungo possesso palla arrivano dentro l’area bianconera e, grazie anche ad una entrata in scivolata di De Sciglio, consentono a Lulic di compiere il cross giusto che permette poi a Luis Alberto di calciare un facile rigore in movimento, sono passati appena 16 minuti. La Juventus non si scompone, anche se la Lazio ha un paio di occasioni nelle ripartenze e si rende sempre pericolosa, i bianconeri si accampano al limite dell’area, ma, a parte una insidiosissima punizione di Dybala, fuori di poco, producono poco o nulla. È un fil già visto, direbbe Allegri, è inutile che palleggi e palleggi se non tiri mai in porta.Al primo minuto di recupero però Ronaldo riesce a tirare, Strakosha para ma non trattiene, Dybala insacca comodamente e fa 1-1. Nella ripresa, succede poco, comanda la Juve ma produce poco, poi i cambi di Inzaghi, che a dire il vero sembravano una pazzia, si rivelano vincenti e gli permettono di aggiudicarsi la gara.Forse perché entrambi ammoniti il tecnico sostituisce in rapida successione sia Luis Alberto, il migliore, che Leiva, con Parolo e Cataldi, il popolo bianco azzurro mugugna ma non sa che poi gioirà.Sarri aveva già fatto il primo cambio offensivo con Cuadrado al posto di De Sciglio, ma dopo poco più di un’ora di gioco decide di porre fine al tridente, togliendo Higuain, che in verità aveva fatto pochino, inserendo Ramsey. Questo cambio obbliga Ronaldo ad andare a fare il centravanti, e Dybala a stazionare come punta, con il gallese a fare il rifinitore, ma in area la Juve perde peso, e la manovra avvolgente produce un nulla di fatto con Acerbi,Radu e Luis Felipe che la fanno da padroni. La Lazio trova terreno fertile sulla sinistra della Juve, con la velocità di Lazzari che produce una serie di calci d’angolo, e da una di questi, parte il cross che viene spizzato da Parolo e termina nel destro di Lulic che di piatto mette alle spalle di Szczesny. Sarri butta dentro anche Douglas Costa e la Lazio rimane tutta a presidiare la propria metà campo, cercando di difendersi con ordine, l’occasione più nitida capita a Bonucci allo scadere con una deviazione di testa, su punizione pennellata da Dybala, sembrerebbe gol, ma la palla esce di poco. L’arbitro concede 3 minuti di recupero che fanno imbufalire Sarri, pochi per lui, e una gustosa punizione dal limite, proprio in zona Dybala, nel secondo minuto di recupero, ma la palla sbatte sulla barriera, la Lazio riparte e si guadagna a sua volta, dopo una grande parata di Szczesny una punizione dal limite, per un fallo di Bentancur che viene pure espulso, ( già ammonito) il tempo sarebbe finito, ma batte Cataldi e la stampa sotto l’Incrocio. Inzaghi conquista la Supercoppa, ancora una volta a spese della Juve, Ronaldo interrompe le finali vittoriose, Sarri invece comincia con una sconfitta la prima finale in bianconero, e forse questa sconfitta mina anche il suo credo calcistico, che sarà pure bello da vedere, ma, Allegri direbbe: “sono tutte putt….te.