I DUE DIFFERENTI TRASFORMISMI NELLO SCONTRO PARAGONE-DI MAIO

I DUE DIFFERENTI TRASFORMISMI NELLO SCONTRO PARAGONE-DI MAIO

Nel conflitto tra Di Maio e Paragone si scontrano due diversi trasformismi: quello assoluto o “panoramico” del giovanotto campano e quello relativo e “domiciliare” del chitarrista lombardo. Il primo consente il passaggio come se niente fosse da un governo con la destra radicale di Salvini al centrosinistra riformista del Pd. Il secondo si muove all’interno del perimetro del centrodestra cui l’ex conduttore del programma fascio-trash “La Gabbia”, ha tentato di apportare le forze fresche del radicalismo antibancario, antieuro e antipolitica della prima ora grillina. Un trasformismo che resta tale anche quando strizza l’occhio alla sinistra estrema e delirante alla Diego Fusaro. Berlusconi e Bossi, i suoi ex leader, erano bolliti e quel Grillo che il cronista della Padania e di Libero aveva già stroncato, sembrava più utile alla bisogna con il suo piazzapulitismo fascistoide ed eversivo. Il problema è che entrambi i trasformismi sono vicoli ciechi e si risolveranno in una sconfitta. Il primo per le troppe giravolte si è perso per strada gli elettori che aveva illuso con demagogiche parole d’ordine e proverà a recuperarli con il consueto “torniamo alle origini” tipico dei movimenti identitari. Purtroppo quando si volterà indietro non troverà nulla perché il riformismo nel Dna pentastellato non c’è. Il secondo, che a sua volta si aggrappa disperatamente proprio a quell’identitarismo e vorrebbe poter continuare a illudere gli elettori, non ha che una strada: l’alleanza con la Lega e i sovranisti europei, restando però una eterna minoranza: Paragone è antiTav e pro art.18, Salvini è pro-Tav e anti art.18. E’ il trasformismo bellezze e non ci potete fare niente. Buon naufragio.