IN MARGINE AL FILM “HAMMAMET”

IN MARGINE AL FILM “HAMMAMET”

Ieri ho scritto, più o meno, quanto penso sul piano critico di “Hammamet”, il film di Gianni Amelio che esce oggi nelle sale in 430 copie. Ho volutamente evitato di dire la mia sul personaggio storico, cioè sul controverso ma ragguardevole leader socialista, per attenermi alle indicazioni del regista calabrese, anche al suo punto di vista espresso in forma di rielaborazione cinematografica. Naturalmente il film può piacere o deludere, ma è impossibile non riconoscere ad Amelio una qualità espressiva alta e insieme uno sguardo certo parziale, ma non convenzionale, sul crepuscolo di Craxi.Com’era facile attendersi, però, ciascuno si aspetta da “Hammamet” qualcosa che non ha a che fare con la prospettiva, s’intende discutibile, cercata dal film. Basterebbe leggere i titoli di alcuni commenti di prima pagina. “Manca la parabola storica del Paese”, “Un film penoso”, “Che nostalgia dell’epoca sporca di Hammamet”, “Una Salò per Craxi che occulta i fatti e tace le mazzette”, “Amelio sfata il tabù Bettino”. Perfino i figli si sono divisi sul film: se Bobo l’ha trovato “troppo romanzesco” e pieno di lacune, Stefania ammette invece che “restituisce umanità a mio padre”.Era scontato che andasse così? In buona misura sì. Perché ciascuno custodisce una propria idea di Craxi e vorrebbe vederla riflessa in “Hammamet”. Molti socialisti (o ex socialisti) si augurano che Amelio finalmente offra in una sorta di riabilitazione morale e politica dopo un inacidito oblio durato due decadi; molti comunisti (o ex comunisti) ricordano, al contrario, che Craxi non fu “esule” ma “latitante” a causa delle due condanne definitive, quindi si starebbero sprecando troppe parole.Il film deluderà entrambi gli schieramenti, ne sono certo; perché Amelio, che non fu mai socialista ma è stato toccato umanamente dal tragico e solitario declino di Craxi, racconta un’altra vicenda. E quella bisognerebbe giudicare al cinema. Per la riflessione storica e politica, anche spregiudicata e libera da opposti pregiudizi duri a morire, ci sono i libri, ad esempio “L’antipatico” di Claudio Martelli o “Controvento” di Fabio Martini che stanno uscendo, non a caso, proprio in questi giorni, mentre si avvicina il ventennale della morte di Craxi in quella villa di Hammamet dove Amelio ha girato buona parte del suo film.Qui sotto ripropongo la mia recensione di ieri per chi fosse interessato, alla luce di quanto ho appena scritto. https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1040962716267357&id=100010609148406