TEUTONICA O ITALICA LA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE ELETTORALE SEMPRE UN PASTICCIO È

TEUTONICA O ITALICA LA NUOVA PROPOSTA DI  LEGGE ELETTORALE SEMPRE UN PASTICCIO È

Germanicum, Brescellum. No, non si tratta del De Bello Gallico, né di un episodio di Peppone e Don Camillo. Trattasi, invece, dell’ennesimo polpettone all’italiana propinato dai nostri lungimiranti parlamentari. Questi ultimi, infatti, mentre è ancora in atto la bagarre per la non approvazione definitiva del testo sulla riforma costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari sub iudice costituzionale, depositano un disegno di legge per una “nuova ” legge elettorale che tiene conto, ovviamente, della riforma costituzionale ancora in un itinere tutta da scrivere e verificare verosimilmente sottoposta a vaglio referendario. Ma così è il legiferare italico e non sarà un nome tedesco a cambiare il modus operandi. Nella nuova proposta, relatore il senatore Brescia presidente della prima sezione Affari Costituzionali della Camera, esponente del Movimento 5Stelle, si tiene conto, come dato già acquisito, della riforma costituzionale con il taglio del numero dei parlamentari. Viene eliminato il sistema maggioritario, auspicato invece da Lega e centro destra, e si prevede un ritorno al proporzionale. Per evitare ipotesi di eccessiva frammentazione partitica si prevede una soglia di sbarramento più elevata con passaggio dal tre per cento attuale al cinque per cento. Per prevenire i prevedibili mugugni e strali di anti rappresentatività e anti democraticità in merito al testo, sarebbe stato previsto il cosiddetto ” Diritto di Tribuna”. Evocativo di fasti antichi e di ipotetici correttivi in nome della libertà e del diritto di partecipazione si prevederebbe, infatti, che un partito minore che sia andato bene a livello regionale possa rientrare in Parlamento anche se non ha superato lo sbarramento del 5 per cento a condizione che alla Camera abbia ottenuto almeno tre quozienti in almeno due regioni e al Senato che i candidati abbiano ottenuto almeno un quoziente nella circoscrizione regionale. Il nuovo testo eliminerebbe la quota maggioritaria prevista dal Rosatellum. Sparirebbero così i collegi uninominali. Non sarebbero ridotte le circoscrizioni di voto. E rimarrebbe la previsione dei listini bloccati ( unica costante mai oggetto di discussione e/o revisione). Questa proposta non piace alla Lega . Il Carroccio, infatti, auspicherebbe un sistema maggioritario. La Lega, infatti, in quanto al momento primo partito nazionale e facendo parte della coalizione che oggi ha più voti, potrebbe contare se si votasse oggi, sul premio di maggioranza che favorisce chi prende più voti.Pd e Movimento 5 Stelle, sembrerebbe al momento che preferiscano questo nuovo sistema che li porterebbe a potere competere col centro destra alla pari e, soprattutto, senza bisogno di coalizzarsi. Roboante pubblicità intorno a un testo che se passa il referendum con il No alla riforma sul taglio dei parlamentari sarà , comunque, da cestinare. Assordante silenzio, invece, su un punto fondamentale. Taciuto da tutte le forze politiche. Il 13 maggio 2019 è stata varata la nuova legge elettorale. Si avete letto bene. Maggioranza giallo/verde è stata compatta sul testo licenziato.Passata quasi in sordina con un nome evocante i fasti dell’immediato passato: “Rosatellum ter”, relatore e redattore tal Calderoli di carroccesca provenienza.Con un particolare, anzi più di uno.Era ( è????) una legge elettorale STRETTAMENTE COLLEGATA ( anche questa) alla approvazione della legge di revisione costituzionale che prevede il TAGLIO del numero dei parlamentari.Una legge elettorale, basata su un numero di parlamentari ridotto che deve, però, essere ancora deciso con l’approvazione definitiva della legge di riforma costituzionale!Questa legge elettorale riduce i collegi è passata, si ribadisce, con il voto favorevole di Lega e M5S. In essa si mantiene il sistema misto proporzionale-maggioritario della precedente normativa. I seggi saranno assegnati in rapporto al numero dei parlamentari. Si mantiene la proporzione tra i seggi assegnati con il maggioritario e quelli assegnati con il proporzionale. Pochi partiti che si spartiranno, così, i rappresentanti.Si è gridato allo scandalo. Non si migliora attraverso questi sistemi una struttura democratica, la si MENOMA. Poi tutto a tacere, fino a che a settembre 2019 un altro colpo di scena. Otto consigli regionali a trazione leghista, tre in più di quelli previsti dalla Costituzione, hanno richiedesto un referendum abrogativo della ” nuova legge elettorale. ” Una delegazione leghista, guidata dal senatore Calderoli ( si lo stesso che l’ha redatta) ha depositato presso la segreteria della Corte Costituzionale il quesito referendario che prevede di abrogare la parte proporzionale del Rosatellum Ter. Nuova ondata propagandistica preceduta da roboanti proclami e da perentorie affermazioni :-Con una legge elettorale completamente maggioritaria si impediranno le nascite di governi come l’attuale che mettono insieme minoranze che vanno a fare una maggioranza di palazzo- ( Calderoli)– Noi siamo per chi prende un voto in più vince e governa- ( Salvini)… Il Referendum abrogativo di una legge di cui è stato ideatore e relatore fra gli altri il senatore Roberto Calderoli. Cose che noi umani italici neppure immaginavamo! Quindi, oggi, il nuovo Germanicum o Brescellum per la successione di leggi nel tempo abrogherà quale legge elettorale? Il Rosatellum, il Rosatellum ter? E a sua volta sarà incostituzionale ove il referendum sulla riforma costituzionale darà torto ai riformatori? Contraddizioni italiane espressioni di una politica che è Tutto e il Contrario di Tutto!