PER LA RICOSTRUZIONE A SINISTRA, C’È MOLTO DA ATTENDERE?
Speriamo si avvicini velocemente l’ora della ricostruzione a sinistra. Non voglio cadere nella trappola della superficialità, dell’istinto allo stato brado, e giudicare, come già fanno tanti, l’eleganza, per esempio, la cultura, la borghesia, come “intellighenzia” da insultare. Perchè ricordo che tra i migliori e maggiori riferimenti, nel Pantheon di una sinistra che rappresentava gli operai c’erano Pasolini, Ettore Scola e lo stesso Berlinguer, tre alfieri di una cultura “alta” che mancano però, in questo momento così povero, come l’aria che si respira. Scola, sempre elegantissimo,vestiva da Testa. Mi ci mandò pure a me “Vai, vai a nome mio, Massimo caro, che ti vesti come un pellegrino in visita dal Papa…” mi diceva appena poteva con tono pieno di pietà. Ma era un appassionato, utile, umile, attivo soldato dell’idea socialista e comunista. Del resto le più grandi rivoluzioni le hanno fatte soprattutto i borghesi. Però, mi piacerebbe che la nuova/vecchia sinistra riprendesse i temi originari, cioè quelli che l’hanno originata, per ritrovarsi. E allora, tentando di non cadere appunto nella critica superficiale, di facciata, vanno bene, senz’altro, le abbazie in mezzo alla campagna curata e coltivata, bellissime tra i profumi di alberi e fiori, ma mi aspetto, nelle nuove piazze della sinistra, anche la puzza degli altiforni dell’ILVA,va benissimo il tweed, ma va (di nuovo) altrettanto bene la tuta, per ricostruirsi, credo io, per ritrovare un intero popolo, per essere migliori, per farsi alternativa credibile a quella che appare sempre più l’unica destra attendibile con cui potersi confrontare, che ovviamente è quella della Meloni….
