A NAPOLI GLI OPERAI DELLA WHIRLPOOL HANNO INVASO E BLOCCATO L’AUTOSTRADA

A NAPOLI GLI OPERAI DELLA WHIRLPOOL HANNO INVASO E BLOCCATO L’AUTOSTRADA

Ci vuole un disagio, una rabbia, un dolore eccezionale per spingere ad una forma di protesta così forte. Ci vuole un corto circuito che costringa le persone di travalicare la legge per chiedere che la stessa legge, la stessa Giustizia, venga rispettata.Quel cortocircuito é però arrivato non dopo un giorno, una settimana, un mese o due dal mancato rispetto dei propri diritti. Il gesto sbagliato di queste persone è arrivato dopo sette mesi di stipendi non pagati, di diritti negati, di parole mancateLo abbiamo visto noi di Prato che ci troviamo in mezzo ad una serie di vicende che hanno visto situazioni di sfruttamento inaccettabili che hanno portato ventidue lavoratori e due giovani studentesse che mostrarono solidarietà, ad esser colpiti dalla dura lex con una multa di migliaia di euro verso ciascuno di loro per aver bloccato il traffico ad una strada secondaria.Oggi a Napoli gli operai della Whirlpool, con altre motivazioni, per difendere il posto di lavoro, hanno raggiunto l’imbocco della A3, all’altezza dello svincolo di San Giovanni a Teduccio.Hanno bloccato la circolazione in una autostrada già congestionata nella quotidianità.Qui si sono registrati momenti di tensione con le forze dell’ordine con i manifestanti dopo aver provato a forzare il blocco nel tentativo di occupare la sede autostradale.Verso di loro vedremo cosa farà lo Stato. Verso quei quattrocento vedremo quali atti concreti verrano messi in atto.Per la vicenda di questa fabbrica che la proprietà ha deciso di chiudere, nel pomeriggio, è arrivata la comunicazione ufficiale del Mise: il 29 gennaio, a Roma, è stato convocato il tavolo con i vertici dell’azienda. Ma negli stessi momenti, mentre i 450 operai della Whirlpool Napoli, apprendevano che mentre in Italia, i vertici della multinazionale americana siglavano un nuovo accordo con il Governo, chiedendo incentivi e ammortizzatori sociali, all’Autorità di Borsa statunitense veniva comunicata l’intenzione di abbandonare e chiudere in ogni caso, il sito di Napoli est.Un vero colpo che riporta alla necessità di fare fronte comune contro le prevaricazioni, per il rispetto di quei diritti minimi e fondamentali.Che impone uno sforzo eccezionale alla costruzioneUn colpo che imporrebbe di non frantumare quel che rimane dall’essere dalla parte dei più deboliSe il 29 gennaio prossimo al Mise non si troverà una soluzione condivisa per il rilancio del sito di Napoli si aprirà uno scontro a tutto campo che investirà l’intero gruppo Whirlpool in Italia “fino al punto di trasformare una vertenza sindacale in questione di ordine pubblico” afferma Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli alla vigilia del nuovo round sul destino del sito di via Argine e dei 400 dipendenti a rischio licenziamento. “L’unica soluzione possibile – conclude – è il mantenimento della produzione di lavatrici di alta gamma inserendo nuovi modelli che possano raggiungere l’obiettivo della saturazione produttiva”.