SALVINI E L’ANTISEMITISMO

SALVINI E L’ANTISEMITISMO

Con la stessa disinvoltura che gli ha consentito di adoperare crocifissi, rosari e madonnine come se fossero bandierine elettorali, il leader leghista ci riprova con l’Ebraismo. Da par suo, privo di preparazione e di scrupoli, butta nello stesso truogolo la religione ebraica, l’esistenza di Israele, il sionismo e la questione palestinese ben sapendo che i suoi strafogheranno tutto senza badare al sapore e agli ingredienti, avidi di qualsiasi cibo possa riempire la loro pancia ormai vuota.Se invece in questo modo pensava di attirarsi la simpatia della comunità ebraica in Italia ha toppato alla grande, come spesso gli capita dopo la sbronza del Papeete che sembra proprio non riuscire a smaltire. Nessuno meglio di un Ebreo Italiano sa che l’antisemitismo, la xenofobia ed il razzismo sono ingredienti della stessa velenosa pietanza, e nessuno meglio di un Ebreo Italiano possiede il corredo familiare, storico e culturale necessario per vedere le analogie tra questo chef verde e quell’altro nero che nel 1938 promulgò le leggi razziali che espropriarono la sua famiglia per poi caricarla sui treni diretti ad Auschwitz, Buchenwald, Birkenau, Dachau, Mauthausen. Ringrazi Liliana Segre l’agitatore di religioni per avergli risparmiato ciò che ho appena scritto, per aver avuto pietà di lui liquidando il suo invito con un semplice“Grazie no, sono occupatissima”