“RICHARD JEWELL”, UN EASTWOOD IMPERDIBILE

“RICHARD JEWELL”, UN EASTWOOD IMPERDIBILE

Oggi esce nelle sale italiane il nuovo film di Clint Eastwood, “Richard Jewell”, ispirato una storia tragicamente vera: una guardia giurata accusata ingiustamente di aver piazzato una bomba ad Atlanta, durante le Olimpiadi del 1996, messa sotto torchio dall’Fbi per 88 giorni, devastata dai mass-media insieme alla madre, infine scagionata da ogni accusa per evidente mancanza di prove. La cronaca registra qualche polemica negli Stati Uniti, a causa del ritratto che Eastwood fa della cronista Kathy Scruggs, incarnata da Olivia Wilde, artefice dello “scoop” alla base della brutta vicenda: il quotidiano “Atlanta Journal-Constitution”, nel parlare di ricostruzione scorretta dei fatti, ha minacciato di far causa, o forse l’ha fatta, e intanto l’89enne regista-attore è stato accusato di “maschilismo”. La vera Kathy Scruggs, morta nel 2001 a 42 anni per overdose di farmaci, non ha potuto difendersi. Ciò detto, il film a me pare bello, secco, potente e onesto, molto in linea con una certa idea, non proprio positiva, che l’anarcoide Eastwood custodisce del governo americano e del sistema mediatico. Qui sotto, per chi volesse leggere o fosse interessato, ripubblico quanto scritto due giorni fa per Siae.it e Facebook.https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1046558669041095&id=100010609148406