IL FASCISMO DILAGA NEI LUOGHI DI LAVORO
A me non importa con chi si è fatto il selfie, mi importa che un operaio è stato ancora una volta spiato dal padrone e licenziato perché si é fatto fotografare all’aperto durante la malattia. Era in una malattia lunga che secondo i medici necessita anche di uscite all’aperto. I contratti e le leggi prevedono i periodi di reperibilità, cioè orari durante i quali il lavoratore ammalato deve stare a casa per aspettare una eventuale visita di controllo. L’operaio aveva rispettato tutte queste regole, ma è stato licenziato lo stesso perché per il suo padrone la malattia è come il carcere, così come tanti posti di lavoro stanno diventando carcere.Questo operaio, iscritto alla CGIL, merita tutta la nostra solidarietà anche se frequenta cattive compagnie politiche. Anche se Salvini e la Lega sono responsabili come il PD della distruzione dei diritti del lavoro e della criminale cancellazione dell’articolo 18 e imbrogliano gli operai quando fanno credere che stanno con loro, quando in realtà stanno coi loro padroni, esattamente come il PD.Questo operaio, come tanti altri, è vittima del fascismo che dilaga nei luoghi di lavoro e speriamo che capisca che non ha senso stare con la Lega, che non gli ha neppure espresso solidarietà. Gliela esprimiamo noi, che stiamo sempre con gli sfruttati contro gli sfruttatori, comunque essi votino.
