INFETTATI DAL MALE, VERSO LA CIVILTÀ DEL NULLA
Ci indirizziamo ormai verso la civiltà del nulla. Lo stiamo facendo a passi da giganti, consapevoli di farlo, per niente pentiti degli egoismi e delle indifferenze.Non è certo solo in Italia che risultiamo contaminati da questa pandemia più potente di tanti corona-virus.Ce ne rendiamo conto da noi stessi ormai infettati da egoismo e paure a non finire.Il giogo in cui ci ritroviamo riesce a malapena a farci emergere dalle indifferenze per tutto.Obiettivi evidenti i migranti, le minoranze, gli ultimi del ultimi che ci dicono minacciano più di quelli che ci sono avanti.Un virus devastante che ci minaccia anche nel privato nelle nostre case, dove troppo spesso ormai l’insegnamento è basato sui rancori, sulle gelosie piccole e grandi.L’argine della Chiesa, dei movimenti politici progressisti sembrano non bastare.L’antidoto della scuola, dell’istruzione, della solidarietà sembrano non sufficienti Sì la scuola sembra esser il miglior rimedio ed anche se i tempi saranno lunghi, sembra esser l’unica istituzione capace di poter incidere su quello che deve essere il cambiamentoepocale della nostra societàLo evidenzia il recente rapporto Eurispes, il trentaduesimo, che su dei fatti specifici ci sbatte in faccia quel che stiamo diventando.Ad esempio dal 2004 ad oggi sarebbe aumentato il numero di coloro che pensano che la Shoah non sia mai avvenuta.Quindici anni fa erano solo il 2,7% oggi sono diventati il 15,6%.È davvero sconsolante leggere nel Rapporto Italia 2020 dell’Eurispes che sono in aumento, anche coloro che ridimensionano la portata della Shoah dall’11,1% al 16,1%.Ed ancora secondo la ricerca riscuote nel campione un “discreto consenso” l’affermazione secondo cui “molti pensano che Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio” (sono il 19,8%).Si riesce a capire cosa siamo oggi leggendo che per la maggior parte degli italiani tutta la drammatica sequenza, anche quotidiana, di episodi di antisemitismo sono casi isolati. Per fortuna c’è chi ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo, il 60%.Poi per una buona metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno.Molti credono( il 37,2%) credono che si tratti di bravate messe in atto per provocazione o per scherzo.Con percentuali importanti poi il rapporto evidenzia che “gli italiani non sono fascisti ma amano le personalità forti” (14,3%), “siamo un popolo prevalentemente di destra” (14,1%), “molti italiani sono fascisti” (12,8%) e, infine, “ordine e disciplina sono valori molto amati dagli italiani” (12,7%). Oltre un italiano su quattro (26,2%) non condivide nessuna delle opinioni proposte.
