E SE FOSSIMO VIRUS?
Tante parole, tutti esperti in materia. Chi cavalca l’onda per trasformare un momento serio e difficile in qualcosa che possa garantire altra visibilità (come non ve ne fosse già a sufficienza), per apportare tesi, per dileggiare altre forze politiche, per continuare con i propri interessi, a ricevere ulteriori consensi.Timori, pscicosi, termini mai usati prima dati in pasto alla rete.Whatspp intasato da messaggi vocali contenenti il suono di voci sconosciute che fanno il punto della situazione.Così, senza palesarsi, senza rendere noto nome e cognome, ma al tempo stesso provocando allarmismo in chi forse, avrebbe bisogno di chiarimenti e non di inutili ed opinabili racconti.Giorni in cui si disertano i ristoranti cinesi, si guardano di sbieco le persone di nazionalità cinese che si incontrano sui mezzi pubblici, tenendo condotte deprecabili proprio verso qualcuno che è nato in Italia, che la Cina non l’ha mai nenche visitata, senza rendersi conto di ciò che questo atteggiamento scellerato può provocare, a maggior ragione se sei solo un bambino, se i tuoi occhi si riempiono di lacrime, mentre vieni accompagnato verso le porte d’uscita, di quel vagone della metropolitana e tutti gli occhi si posano su te.Altri invece approfittano per mettere in vendita le tanto ricercate mascherine, e così nasce il business dei 10euro a pezzo, neanche si trattasse di seta…Per qualcuno un modo per esternare quella parte di pregiudizio e intolleranza, di poca volontà di approfondire, di conoscere.Atteggiamenti noti, che si palesano sempre più e che creano sconcerto, perché provengono da “persone”che hanno cultura e se ne vantano anche, ed invece si ritrovano a comportarsi come emeriti ignoranti.In questi giorni, forse mai come prima, si sta verificando una spasmodica attenzione verso l’altro, ma il tutto nell’accezione negativa.E se invece di temere il contagio diventassimo noi virus, quei virus “sani”, che con facilità si installano nelle coscienze altrui, quelle da troppo tempo addormentate e che tendono a risvegliarsi a comando ?.Si potrebbe iniziare contagiando attenzione e empatia in chi ha dimenticato velocemente quanto ha cercato consensi negli altri prima di riuscire a salire gli scalini di una vita vissuta a metà.Si potrebbe contagiare chi non riesce più a sorridere, se non delle disgrazie altrui non vedendo più quanto un sorriso sincero abbia il potere di rallegrare anche i giorni più tristi.Si potrebbe contagiare chi è diventato sordo e non riesce più ad ascoltare i suoni della solitudine interiore in cui lentamente è sprofondato, raccontando di sé ed ascoltando spaccati di vita altrui per crescere meglio.Si potrebbe contagiare chi prova pudore nel donare un abbraccio, circondandolo con un inaspettato ma sentito abbraccio, per dare conforto, facendo capire che il pudore dovrebbe invece essere riservato alle azioni poco “carine”, che si compiono con superficialità.Si potrebbe contagiare con l’amore per l’arte, per i paesaggi, per la storia racchiusa in tutto lo splendore delle opere che sono presenti nel nostro paese, insegnando così a non darle per scontate, a non pensare che questa terra bellissima non abbia più nulla da offrire.Si potrebbe contagiare con l’amore, chi ha smesso di metterlo in ciò che fa, ritenendo che questo sentimento sia ormai “antico”e superato.Si potrebbe contagiare chi usa male le parole, arrogandosi sempre il merito di essere giudice di vite altrui che per la maggior parte delle volte non conosce neanche. Fornendo l’esempio di quanto la gentilezza espressiva possa fare.Si potrebbe contagiare chi ha smesso di sperare, di sognare, perché gli hanno detto che non conviene, che non serve, che non paga, dimenticando di aggiungere che non è vivere questo, che diventerebbe un sopravvivere ancorato alle esigenze altrui. Sì perché tutto questo comporta rischi, è innegabile, ma la soddisfazione che si prova nell’averci almeno provato non ha prezzo.Un virus, differenti modi di porsi, ma chissà che non possa servire a meglio guardare quanto alcuni hanno dimenticato, quanto è stato perso di tutto il lavoro svolto in anni di dibattiti sull’ugualianza.Chissà che non possa servire a far capire che nessuno è immune, che nessuno è superiore ad altri, che non siamo soli, ma che tutti abbiamo bisogno degli altri per continuare ad esistere.Un virus che risvegli, che ci migliori, che ridoni serenità, che apra le menti, che illumini gli occhi di entusiasmo per la vita, speriamo arrivi, così, all’improvviso.Che resti in incubazione per 15giorni e che al suo arrivo spazzi via la pochezza, riempendo quel vuoto con la maturità di cui abbiamo bisogno. P.S: la foto proviene dalla rete e mette in evidenza quanto da ridere ci sia davvero poco…
