A GIOIA TAURO IL PREMIER PRESENTA IL PIANO PER IL SUD

A GIOIA TAURO IL PREMIER PRESENTA IL PIANO PER IL SUD

Il premier Conte, il ministro per il Sud e la coesione territoriale Provenzano e il Ministro dell’Istruzione Azzolina oggi a Gioia Tauro per presentare il Piano per il Sud. Aperto ufficialmente ” il cantiere dell’ Italia di domani” . Così ha esordito il premier in visita alla scuola Istituto di istruzione secondaria ‘Francesco Severi’ che l’anno scorso ha ricevuto un premio dal Presidente della Repubblica per essersi distinto nell’ambito del concorso ‘mai più schiave’ inerente ogni forma di schiavitù moderna. Cento miliardi di euro di investimenti in un arco temporale di dieci anni che vedono nel Sud il nuovo protagonista della ripartenza economica italiana. ” Se riparte il Sud riparte l’ Italia” scriveva qualche giorno fa su Facebook il capo del governo. Per rafforzare questo concetto presenta il Piano per gli investimenti al Sud proprio a Gioia Tauro quasi a volere sottolineare l’importanza nevralgica che il porto con adeguate reti infrastrutturali potrebbe avere per tutta l’area del Mediterraneo. Asset strategici del piano presentato sono le infrastrutture materiali e immateriali, l’ambiente, le periferie, l’innovazione, i giovani, le donne. Interventi strutturali previsti nel campo scolastico con l’impegno a tenere le scuole aperte tutto il giorno, soprattutto in quelle aree dove la dispersione scolastica è elevata. Previsto il potenziamento dell’edilizia scolastica, l estensione della no tax area senza penalizzare le università del sud. Previsto il potenziamento della rete ferroviaria e dei trasporti su gomma nonché il sostegno ai trasporti di merci in entrata e in uscita nei porti. Un dato importante è rappresentato dal fatto che i fondi,secondo l’ analisi fatta dal ministro, sono già reperiti (fondi europei pregressi e non ancora spesi e quelli del periodo 2021 fino al 2027, fondi derivanti da un accantonamento inutilizzato ad oggi del Fondo per lo sviluppo e la coesione, e la famosa clausola del 34 per cento della spesa ordinaria dei ministeri con vincolo di destinazione). Conte stesso ha dichiarato ” ogni investimento pubblico deve dedicare il 34% al Sud è un vincolo che resterà anche per chi verrà dopo di noi, lo dovranno rimuovere se vorranno e se ne assumeranno la responsabilità” . Detta clausola in realtà non è una invenzione di questo esecutivo. Era stata inserita dal governo Gentiloni e in base alla stessa il 34 per cento della spesa pubblica dovrà a priori essere destinato al Sud . La previsione del governo Gentiloni era rimasta un dato meramente formale che non si era tradotto in fatti concreti. L’attuale governo ne ha rafforzato la portata ed essa è una delle norme per il Mezzogiorno inserita nella legge di bilancio. In base alla previsione, le amministrazioni dello stato debbono destinare alle aree del Sud ” un volume complessivo annuale di stanziamenti ordinari proporzionale alla popolazione di riferimento” corrispondente matematicamente al 34 per cento degli stanziamenti. Alcuni studenti hanno fatto domande al premier e ai ministri presenti.Dagli interventi dei giovani traspariva l’ansia per il futuro, la consapevolezza di vivere in una realtà difficile che non fa loro sconti e la necessità che lo Stato si riappropri delle armi della legalità e della cultura per offrire ancora garanzie e fiducia nel futuro. Investimenti e fiducia per ripartire. Questa la promessa del premier.