IL RISCHIO RECESSIONE SI PROFILA CONCRETAMENTE IN MODO DRAMMATICO. OCCORRONO POTENTI CONTROMISURE
Il prolungarsi della crisi da coronavirus può colpire interi settori, la ristorazione, la ricettività, la distribuzione e i servizi, con la perdita di decine di migliaia di posti di lavori. Anche la manifattura, soprattutto quella maggiormente integrata nella catena internazionale del valore, subirà i contraccolpi del rallentamento della Cina e un po’ di tutto il mondo.Il governo ha cominciato a muoversi, ma non bastano certo le misure di sospensione di cartelle e tributi per il settore del turismo.Se rallenta la domanda internazionale solo rilanciando pesantemente quella interna si può pensare di ottenere risultati positivi.Non è certo il tempo di palliativi: è lo Stato che deve intervenire con investimenti, investimenti e ancora investimenti: case, infrastrutture, scuola, sanità, ricerca, economia circolare, tutela dell’ambiente e lotta al cambiamento climatico.E il debito?Questa volta deve essere chiaro che non si possono fare politiche di austerità.Il debito, come suggeriscono gli economisti più avveduti, può essere tenuto sotto controllo dalla BCE che può comprare i titoli sovrani, così come Draghi aveva fatto: “whatever it take”, facendo tutto quello che serve.D’altra parte, come abbiamo già visto, contenere la spesa in tempi di recessione finisce per aumentare la percentuale del debito sul PIL.Solo la crescita può davvero tenere sotto controllo il peso del debito pubblico.
