RIVOLTA CARCERI. CI SONO 6MORTI ED ANCORA NON SAPPIAMO NULLA
Un’avvocata che conosciamo sta chiamando al carcere di Modena per avere notizie dei suoi assistiti e nessuno le risponde. Centinaia di famiglie sono in angoscia. Ci sono 6 morti e dopo 24 ore non sappiamo ancora nulla né sui nomi né sul come sia successo. Lo sapremo mai? Avremo altre fonti che non siano quelle della penitenziaria? Ci dicono che almeno tre detenuti si sarebbero fiondati nell’infermeria e avrebbero fatto overdose di psicofarmaci. Ma è mai possibile che ben sei persone, durante una rivolta, decidano contemporaneamente di togliersi la vita? Intanto sappiamo – per bocca del capo della penitenziaria Francesco Basentini – che “tre sono morti prima del trasferimento, nel carcere di Modena e altri tre nelle carceri dove erano stati trasferiti”. Vuol dire che tre persone sono state trasferite (insieme ad altri 530 trasferimenti punitivi) mentre stavano già male? In tutto questo il Ministro della “Giustizia” Bonafede – quello che violando Costituzione e leggi si faceva i video spot con la “preda” Cesare Battisti, a dimostrazione della considerazione che ha della dignità del detenuto – tace. Nemmeno una parola di rammarico per sei vite che in teoria erano nelle mani dello Stato. Ma nemmeno di circostanza per gli altri detenuti. Sapete perché? Perché i 5 Stelle, ma anche tutte le altre forze politiche, in primis la Lega, hanno inseguito la pancia del paese, hanno pompato un’idea di sicurezza demente, hanno rincoglionito le persone facendo a gara a chi era più cinico e disumano. Così mentre in Iran un governo autoritario toglie dal carcere e mette ai domiciliari 70.000 persone, in Italia lo Stato non è in grado né di essere repressivo né di essere collaborativo. La politica non ha il coraggio di fare scelte che pensano possano fargli perdere due voti. E’ tutto un blob indistinto dove ogni pezzo va per i fatti suoi e punta a salvaguardare i suoi interessi. 27 carceri in rivolta, morti, evasioni… Non succedeva qualcosa del genere da oltre 40 anni. Se non vogliamo vedere la situazione peggiorare, c’è da agire subito: ricorrere alle misure alternative, permessi, case famiglia, detenzione domiciliare – ben 16mila detenuti hanno una pena residua inferiore ai due anni. Si potrebbe ripristinare la liberazione anticipata speciale a 75 giorni: alleggerirebbe le carceri. Permettere i pacchi da fuori, che oggi sono necessari ai detenuti visto lo scarso vitto. Autorizzare i colloqui in sicurezza. Rafforzare i presidi sanitari nelle carceri e un giro di screening. Smistare i detenuti in spazi più larghi. Sanificare i luoghi. Nel frattempo lavorare a un provvedimento di indulto. Avere coraggio e umanità. E’ questo quello che fa forte una società e che permette la rieducazione e la reintegrazione.Un po’ di coraggio e umanità. Solo questo vi si chiede. PS: nella foto lo striscione messo da Potere al Popolo oggi a Modena.
