CERTI EPIGONI DI DRAGHI. PAZZI FURIOSI O STOLTI INCOSCIENTI?
Mi fanno schiantare da ridere (risate amare) quelli che avendo gestito poco più che un banchetto dove vendevano i semi di zucca salati (magari con l’assistenza contabile di un commercialista) adesso si dispongono a dettare ricette per affrontare la crisi con l’aria di grandissimi esperti della finanza internazionale. Per accreditarsi citano Mario Draghi e le sue proposte sul Financial Times. Non pare si siano accorti che Draghi, da vero esperto qual’é, per allargare il debito come ritiene che diventerà presto inevitabile, si guardi bene dal dire che la risposta é solo un tema di tecnica finanziaria e/o di efficienza burocratica. Il problema è bensì di natura squisitamente politica, e la Ue dovrà farci i conti se vorrà continuare ad esistere. L’Italia, la Francia e la Spagna, insieme ad altri paesi, formalmente hanno posto alla Ue questo problema con una lettera a firma congiunta dei capi di governo. Tutto, però, è stato rimandato a più di 10 giorni. La Germania, l’Olanda e l’Austria, insieme ad altri paesi, sono ostili. Da questo punto di vista un economista come Alberto Quadro Curzio propone da tempo l’adozione di nuovi strumenti finanziari che vanno sostenuti unitariamente, come l’EuroUnionBond e/o l’Eurobond, e non dai singoli stati nazionali. Vedremo cosa ne verrà fuori. Al momento mi sembrano pazzi furiosi o stolti incoscienti coloro che pensano che l’Italia possa indebitarsi per enormi somme mantenendole interamente a carico del proprio bilancio. Senza liquidità e a rischio default come fu in Grecia, si aprirebbero scenari dai costi sociali insostenibili.
