UFFICIALE PENSIONI: “Bisogna restituire l’assegno di agosto” | Anche se lo hai già speso: ti mandano le fiamme gialle a casa

Volante della Guardia di Finanza

Guardia di Finanza (instagram guardiadifinanza) - alganews.it

L’incubo di tutti i pensionati si è avverato, adesso devono ridare l’assegno del mese di agosto (o la sua somma se si è già speso).

Dopo una vita passata a lavorare, la pensione appare come un traguardo meritato che offre la possibilità di godersi gli ultimi anni di vita terrena in serenità.

Questa è l’immagine dell’età pensionistica che si aveva fino a qualche decennio fa, soprattutto quando si andava in pensione ad un’età consona e non quando si è delle vecchie mummie.

Adesso, invece, è completamente cambiato il pensiero di pensione e in molti preferiscono continuare a lavorare piuttosto che accontentarsi della miseria che riceverebbero al mese.

L’età della pensione è salita a 67 anni, ma i suoi assegni non riescono a sostenere la vita del cittadino anziano. È per questo motivo che, chi riesce, continua a lavorare e a mettersi da parte qualche spiccio per gli anni a venire. Tuttavia, adesso è entrato in scena un ulteriore problema.

Devi ridare i soldi appena ricevuti

Potrebbe sembrarti assurdo, ridicolo o pazzesco, ma potresti sentirti dire frasi del tipo: “Bisogna restituire l’assegno di agosto” riguardanti la tua pensione. Anche se non sei ancora in età pensionistica, è un argomento che non si può ignorare. Questo perché sappiamo bene come andando avanti nel tempo le cose non fanno altro che peggiorare e se adesso chiedono indietro un assegno, in futuro potrebbero non dare più nemmeno un centesimo.

Secondo quanto si legge sul sito tgcom24.mediaset.it, questo cambiamento epocale è stato deciso il 29 dicembre 2022 con la sentenza n.38018 emessa dalla Corte di Cassazione. Ricostruendo la vicenda, in passato l’INPS avrebbe liquidato somme inferiori rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente e per diversi anni i tribunali e le corti d’appello avevano costretto l’ente previdenziale a ricalcolare le pensioni per aumentarle. Ma adesso è tutto nuovamente cambiato (in sfavore degli anziani).

Uomo e donna anziani seduti ad un tavolo con un'espressione preoccupata
Anziani preoccupati (pexels) – alganews.it

La ribellione delle voci

Ora, con la sentenza del 29 dicembre 2022, la Suprema Corte ha ribaltato l’orientamento della giurisprudenza di merito accogliendo la posizione dell’INPS e affermando che gli importi ricevuti dai pensionati in base alle sentenze precedenti sarebbero stati “indebitamente versati”. A causa di questa nuova interpretazione, adesso ci sono pensionati che si trovano costretti a vedersi ridurre l’assegno pensionistico o peggio, perché alcuni devono anche restituire del denaro. Ad aver scatenato una rivoluzione per ribellarsi a questa nuova vicenda sono stati gli oltre ottanta lavoratori e artisti del mondo dello spettacolo che sono stati tirati in ballo.

Infatti questa riduzione e/o restituzione dell’assegno pensionistico riguarda la cosiddetta Quota B delle pensioni ex ENPALS. Si tratta del trattamento pensionistico della gestione speciale per lo spettacolo, assorbita dall’INPS nel 2011 dopo la soppressione dell’ENPALS e tale trattamento è composto da due quote: la Quota A e la Quota B. Come si legge sul sito tgcom24.mediaset.it, tra i VIP coinvolti c’è l’attore e doppiatore Luca Ward, che sottolinea l’ingiustizia e mette in guardia i colleghi: “Oggi è toccato a noi, ma domani sicuramente toccherà anche a voi”.