Ultim’ora: introdotto il COPRIFUOCO DELL’ACQUA | Da quest’ora in poi acquedotti chiusi: “Lavatevi con le lacrime”
Rubinetto-Foto-di-Ron-Lach-da-Pexels-Alganews
Emergenza idrica senza precedenti: di fronte a questa crisi di approvvigionamento dell’acqua diventa inevitabile chiudere i rubinetti in alcune Regioni italiane.
In Italia la crisi idrica è ormai una realtà con cui bisogna fare i conti quotidianamente. Le fonti d’acqua naturale stanno diminuendo ovunque e la siccità, aggravata da temperature sempre più alte, mette a rischio i rifornimenti in molte regioni.
In alcune zone della Penisola è necessario applicare un vero e proprio “coprifuoco dell’acqua”: si tratta di una serie di restrizioni e riduzioni che impediscono ai cittadini l’accesso all’acqua potabile in alcune ore del giorno.
Le reti idriche, soprattutto al Sud, sono sotto forte pressione e le autorità cercano di gestire le poche risorse rimaste introducendo delle limitazioni molto critiche.
Soprattutto nelle ore serali la pressione dell’acqua viene abbassata per permettere di risparmiare le ultime scorte disponibili in vista di una stagione poco piovosa.
Come comportarsi durante il coprifuoco dell’acqua quando manca l’erogazione idrica
Quando l’acqua inizia a mancare, è importante cambiare alcune abitudini quotidiane. Chi vive in edifici senza autoclave o serbatoi di riserva può trovarsi in difficoltà durante le ore di interruzione. Per questo si consiglia di riempire in anticipo bottiglie, taniche o contenitori, e di usare l’acqua solo per le attività essenziali, come cucinare o lavarsi. Meglio rimandare lavatrici, lavaggi d’auto e irrigazione.
Anche piccoli gesti, come chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o si fa la barba, possono fare la differenza. Le autorità ricordano inoltre che dotarsi di un sistema di accumulo domestico può aiutare ad affrontare i momenti in cui la rete pubblica è sotto stress. In questo modo ci si garantisce continuità anche durante le riduzioni di pressione.

Emergenza idrica in Puglia: le scorte d’acqua sono quasi finite e i rubinetti vengono chiusi
In Puglia la situazione dell’acqua è diventata particolarmente critica. Le sorgenti forniscono il 28% in meno d’acqua rispetto alla media degli ultimi dieci anni e gli invasi hanno perso oltre la metà delle loro riserve. Per questo, da lunedì 20 ottobre, l’Acquedotto Pugliese ha annunciato una nuova riduzione della pressione su tutta la rete regionale, per cercare di allungare la durata delle scorte e scongiurare la necessità di turni di erogazione.
Se non arriveranno piogge consistenti, l’acqua potabile potrebbe bastare solo fino al prossimo gennaio 2026. Intanto l’ente continua i lavori di ammodernamento e digitalizzazione delle condotte. Si investe nel riuso delle acque e nella costruzione di un dissalatore a Taranto.
