Nuova tassa giornaliera Meloni: “Devi pagare 5 euro al giorno se vivi in Italia” | Peggio del pizzo ai delinquenti
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Per poter stare in Italia bisogna pagare: ecco come funziona la tassa che permette il soggiorno in uno dei Comuni della Penisola e a quanto ammonta.
Non tutti sanno che è stata introdotta una nuova tassa in Italia, per la precisione attraverso il decreto legislativo n. 23 sul federalismo fiscale.
Il suo scopo è permettere ai comuni turistici o capoluogo di provincia di raccogliere fondi da destinare esclusivamente al miglioramento dei servizi legati al turismo.
Le somme incassate da questa imposta vengono infatti reinvestite per la manutenzione dei beni culturali, la valorizzazione del territorio, la pulizia urbana e il sostegno alle strutture ricettive.
Si tratta di un contributo a carico di chi soggiorna in Italia, ma è previsto solo nei comuni che scelgono di adottarlo poiché viene versato all’amministrazione comunale.
Come si applica la tassa di soggiorno nei diversi Comuni italiani
A scegliere di introdurre la tassa di soggiorno sono i Comuni italiani che rientrano nelle categorie previste dalla legge. Nell’elenco compaiono capoluoghi di provincia, unioni di comuni o località turistiche e città d’arte. Ogni comune stabilisce autonomamente l’importo e le modalità di applicazione, che variano in base alla tipologia della struttura ricettiva e alla stagione.
Nei periodi di alta stagione la tariffa può essere più alta, mentre nei mesi meno frequentati spesso si dimezza.
Ad incidere sull’importo della tassa è anche il numero massimo di notti per cui si paga, solitamente cinque o sette. Le cifre variano di poco per ostelli, campeggi o bed and breakfast, fino ad arrivare a soglie più alte per hotel di categoria medio-alta. Alcune categorie di persone, come i bambini, i disabili o gli accompagnatori di malati, sono esentate dal pagamento, ma devono presentare una certificazione specifica.

A quanto ammonta la tassa negli hotel a cinque stelle
Negli alberghi a cinque stelle e cinque stelle lusso, la tassa di soggiorno raggiunge la cifra massima consentita dalla legge: 5 euro a notte per persona. Questo è l’importo più alto previsto e si applica nei comuni con un elevato afflusso turistico, come Roma, Firenze o Milano. Durante la bassa stagione, in alcuni casi, la somma viene ridotta a 2,50 euro per notte, ma resta comunque la fascia più alta rispetto alle altre tipologie di alloggio.
La soglia di 5 euro rappresenta il limite imposto dal decreto legislativo del 2011, che stabilisce criteri di gradualità “in proporzione al prezzo del soggiorno”. Il gettito derivante da tali strutture contribuisce in modo significativo al bilancio comunale poiché finanzia la promozione turistica e la tutela del patrimonio culturale.
