Ultim’ora: “INPS è fallita, non avrai la pensione di novembre” | Il comunicato agghiacciante è una mazzata

Logo-Inps-Fonte-Inps-Alganews

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Il sistema previdenziale italiano fa acqua da tutte le parti: pensare al fallimento dell’INPS è inevitabile, tra calo demografico, debito pubblico che aumenta e futuro sempre più incerto.

In Italia milioni di persone, tra i 30 e i 60 anni, lavorano, versano contributi e danno per scontato che un giorno riceveranno una pensione che permetta di continuare a vivere dignitosamente.

Eppure, sotto la superficie di apparente calma in cui tutto procede come di consueto, il sistema previdenziale sta vivendo una crisi lenta ma profonda.

Non si tratta di un crollo improvviso, ma di un logoramento costante, fatto di numeri che non tornano e di tendenze demografiche che preoccupano. Come una pentola d’acqua che si scalda piano piano, il rischio è di non accorgersi in tempo della temperatura che sale.

L’Italia, infatti, deve fare i conti con una combinazione di fattori micidiale che mette a dura prova la sostenibilità del sistema pensionistico gestito dall’INPS: si va verso il fallimento?

INPS a rischio collasso: troppi pensionati, pochi lavoratori

L’utente @alfiobardolla su Tik Tok esordisce con una provocazione spiegando il problema: “L’INPS è fallita”. Il problema principale del sistema previdenziale italiano riguarda il rapporto tra chi lavora e chi è già in pensione. Negli anni Ottanta c’erano circa quattro lavoratori per ogni pensionato mentre oggi il rapporto è sceso a poco più di uno e mezzo. Questo si traduce in meno contributi versati ma più assegni da pagare: si configura così un equilibrio sempre più difficile da mantenere. A peggiorare la situazione c’è la bassa natalità. L’Italia è uno dei Paesi con meno nascite al mondo: ogni anno i neonati diminuiscono, mentre i neopensionati aumentano.

Secondo i dati della Ragioneria dello Stato, nel 2023 sono nati 379.000 bambini, ma sono state liquidate oltre 519.000 nuove pensioni. Si tratta di un divario che, nel lungo periodo, rischia di diventare insostenibile per un sistema che si basa sui contributi di chi lavora oggi per pagare le pensioni di chi ha lavorato ieri.

Pensionata-triste-Foto-di-Kampus-Production-da-Pexels-Alganews.it
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Il peso del debito pubblico e la scarsa previdenza integrativa: il problema delle pensioni in Italia

Il debito pubblico italiano, tra i più alti d’Europa, limita la possibilità dello Stato di intervenire con nuove risorse. Più interessi si pagano, meno fondi restano per sostenere la spesa pensionistica. A questo si aggiunge la questione della previdenza integrativa, ancora poco diffusa. Solo un lavoratore su quattro tra i 30 e i 59 anni ha un fondo pensione e non tutti versano con regolarità.

Ad aggravare ulteriormente il quadro ci pensano le differenze di genere. Le donne, spesso con carriere discontinue o lavori part-time, accumulano meno contributi e rischiano pensioni più basse. Tutto questo dipinge un futuro incerto, in cui la tenuta del sistema pubblico appare sempre più avviata verso un inevitabile fallimento.