CANONE ANNUO €50 | Se hai una Postepay preparati al nuovo salasso: passato il limite definitivo della decenza

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PostePay nella bufera: scatta la nuova tassa annuale da pagare - alganews.it (Facebook)

Clienti PostePay infuriati: la nuova decisione dell’Istituto ha lasciato tutti senza parole. Adesso tocca pagare un’altra tassa extra!

Per molti un salasso da abolire, previsti boom di disattivazioni delle carte prepagate PostePay. Ma esiste una via d’uscita per non pagare la tassa annuale?

In una realtà dove i prezzi continuano ad aumentare a dismisura e il caro vita mette all’angolo numerose famiglie, sentirsi dire che bisognerà pagare un’ulteriore tassa annuale è davvero l’ultima cosa che avresti voluto.

Purtroppo questo è ciò che accadrà nei prossimi mesi per i possessori della carta prepagata PostePay. L’azienda ha infatti deciso di imporre un canone “extra” per la detenzione della carta. Una scelta che ha scatenato grande agitazione tra i cittadini italiani.

Non ci sono più solo i costi delle operazioni da pagare, ma anche un vero e proprio impegno annuale che grava sul bilancio familiare, già portato all’estremo. In un contesto in cui ogni euro conta, ritrovarsi a dover pagare oltre 50 euro per una carta, suona quasi come una beffa.

PostePay, arriva la nuova tassa per la detenzione: oltre 50 euro da pagare all’anno

La maggior parte dei cittadini, utilizzano carte prepagate di vario tipo, tra cui la PostePay, per affrontare spese quotidiane e gestire le proprie finanze in modo più semplice. Tuttavia, non tutti sanno che ci sono dei costi nascosti a cui si deve far necessariamente fronte. Si parla di 2 euro al mese per inattività oppure 5 euro all’anno per il mantenimento, altri 2 euro per ricariche effettuate da ATM e, addirittura l’1% che cala sui pagamenti esteri.

Piccole spese che sembrano insignificanti, ma che sommate, sono in grado di far lievitare le uscite. Nello specifico, in base ad un saldo medio di 500 euro, le commissioni annue possono stanziarsi intorno ai 35-50 euro. E cosa ne deriva da tutto ciò? Che quei costi che possono sembrare irrisori, non sono poi così innocui: diventano, nel tempo, una perdita vera e propria. Di conseguenza, bisogna prendere consapevolezza dei pagamenti extra e capire come gestire la situazione senza incappare in errori.

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PostePay introduce il canone annuale: altre tasse da pagare per i cittadini italiani – alganews.it (freepik)

Tassa PostePay: quando scatta e quali sono le alternative

Ma veniamo ora all’aspetto più importante: quando scatta il pagamento dei 60 euro annui per il mantenimento della PostePay? Secondo quanto riferito dall’Istituto, la tassa si deve pagare solo quando il saldo sulla carta supera determinate soglie o in caso di criteri di utilizzo che comportano costi aggiuntivi. Tuttavia, molti utenti non sanno che esistono delle alternative senza canone fisso, come conti con IBAN che offrono gli stessi servizi ma con un costo annuale pari a zero. Tra le più apprezzate ritroviamo:

  • Tinaba: carta con IBAN gratuita, con nessun canone e ricariche senza commissioni. Plafond fino a 12.500 euro e fino a 24 prelievi gratis l’anno, poi 2 euro ciascuno;
  • Revolut: carta prepagata con IBAN gratuita, nessun cambio valuta né canone. Zero commissioni su spese fino a 1.000 euro al mese e prelievi gratis fino a 200 euro al mese;
  • Hype Next: carta prepagata con canone di 2,90 euro al mese, ricariche e prelievi gratuiti, tranne che per i versamenti in contanti che hanno un costo di 2 euro.

Per chi ha saldo rilevante (sopra i 300 euro) e utilizza una carta prepagata con costi annuali tra 40 e 60 euro, la migrazione verso una carta conto senza canone e con IBAN può rappresentare un grande risparmio. La richiesta va compilata online e, meglio muoversi in tempo, prima di essere investiti da questo salasso.