SODDISFATTI I “CAPORALI”, ADESSO LA BARACCOPOLI VERRÀ SGOMBERATA
Dunque la baraccopoli di San Ferdinando verrà sgomberataLo Stato ha sentito il bisogno di mettere fine a questo luogo disumano, ma lo farà in modo ipocrita.Lo farà quando gli “ospiti” sarebbero stati inutili e disturbantiLo farà quando le raccolte degli agrumi saranno concluse e di lavori sfruttati nei campi non ce ne sarà bisogno per settimane.Lo Stato lo farà, adesso, dopo aver soddisfatto i “caporali”.ogo di lavoro, per non rischiare di perderlo”.Ed occasioni per farlo prima ce ne erano state molte.C’era l’evidenza dei fatti, le testimonianze delle ong, dei volontari impegnati ad alleviare il dramma di un luogo abbandonato da tutti. C’erano stati incendi. C’erano state le morti di Backy Moses, di Sumaila Sacko e Surawa Jaite. Così adesso arriverà questo sgombero definito da alcuni “estemporaneo”. Secondo il piano organizzato dal ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria, mille e cinquecento migranti dovranno lasciare l’accampamento dove negli ultimi mesi sono morti i tre giovani braccianti.Adesso il “popolo” della baraccopoli sarà disperso, una parte di esso troverà un alloggio. Sostanzialmente ci saranno due fasce di suddivisione.Per quanti hanno la protezione umanitaria ma non l’accoglienza garantita, ci sarà una sistemazione presso una tendopoli in zona.Per chi invece ha diritto anche all’accoglienza sarà sistemato nelle strutture di accoglienza Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e Cas (Centri accoglienza straordinari).Per gli altri, per i “fantasmi”, per quanti ufficialmente non esistono che sono pure in centinaia, il problema sarà il solito, rimettersi in cammino verso un luogo, un punto qualsiasi dove adagiarsi.Le istituzioni ne sono consapevoli, lo ha voluto ribadire anche il governatore della Calabria, Mario Oliverio, si augura che «lo sgombero avvenga nel rispetto delle persone».Ma malgrado una certa preparazione sembra che nella piana di Gioia Tauro la tensione sia palpabile.Nessuno ci può togliere dalla testa che le popolazioni siano preoccupate e questa preoccupazione venga sapientemente alimentata dalle forze che soffiano su odio e paura.Ben altro occorrerebbe.Come è evidente che occorrerebbero serie politiche di assistenza, inclusione e di contrasto alle mafie, naturalmente Si perché come San Ferdinando, anche le altre baraccopoli sparse per il nostro Sud, sono anche luoghi dove i lavoratori vengono sfruttati da caporali stranieri o mafiosi.Luoghi dove il celebrato ministro dell’Interno, Matteo Salvini di fronte alle tragedie, riesce a fare solo proclami: “faremo gli sgomberi”. Si, adesso, soddisfatti i bisogni dei “caporali”, la baraccopoli di San Ferdinando verrà sgomberata.
