PER L’OPINIONE PUBBLICA, UN MILIONE DI SENEGALESI HA SEQUESTRATO UNO SCUOLABUS
Ieri mattina un milione di autisti africani ha sequestrato 51 bambini nello scuolabus che stava guidando. Ha minacciato – e cercato – di ammazzarli tutti. E di ammazzarne anche di più a Linate: di fare una strage. Solo grazie al coraggio di alcuni piccoli passeggeri che hanno chiamato i carabinieri, e solo grazie all’intervento di questi ultimi, i bambini sono stati tutti liberati. I video delle loro urla di terrore mentre fuggono via dallo scuolabus, e da quella che poteva essere la loro tomba, gridando “mamma” e “papà” fanno gelare il sangue. E fa gelare il sangue il solo pensiero di ciò che sarebbe accaduto se i carabinieri non fossero intervenuti in tempo. E non è vero che quei bambini ne sono usciti illesi. Perché quello che hanno vissuto oggi è un trauma di indicibile orrore che si porteranno dentro per tutto il resto della loro vita. Come una ferita perennemente aperta. Il milione di africani è stato fermato e arrestato. Si è scoperto che questo milione di africani aveva precedenti per molestie sessuali su minore e guida in stato di ubriachezza. E sembra quasi un tragico e folle scherzo: uno scuolabus dato a chi ha precedenti per molestie e ubriachezza. Sì lo so, non erano un milione di autisti ma uno solo schifoso pezzo di merda. Ovvio. Però questo schifoso pezzo di merda, questo Ousseynou Sy, di 47 anni, seppur cittadino italiano, è comunque di origini senegalesi. Ed è inutile prendersi in giro. La sentenza dell’opinione pubblica in questi casi – nei casi che contemplano immigrati e africani – è automatica. Ed è collettiva: come lui sono colpevoli e complici tutti i senegalesi che si trovano in Italia; e per estensione anche tutti gli africani che si trovano in Italia. E devono essere trattati come tali. Odiati come se anche loro fossero stati su quello scuolabus, anche se non sfiorerebbero mai un bambino o nessun altro. Anche se non c’entrano nulla. Anche se non sanno nemmeno chi sia Ousseynou Sy. Però sono neri, sono africani, e quindi sono colpevoli anche loro: ogni singolo africano presente in Italia era per milioni di italiani questa mattina alla guida di quello scuolabus e voleva ammazzare quei bambini. E a questa sentenza, purtroppo, non c’è appello.
