FREETOWN, SIERRA LEONE: L’EMERGENZA MALTEMPO CONTINUA, PIÙ DI MILLE TRA MORTI E DISPERSI

FREETOWN, SIERRA LEONE: L’EMERGENZA MALTEMPO CONTINUA, PIÙ DI MILLE TRA MORTI E DISPERSI

L’agglomerato di costruzioni abusive e baracche che costituiscono parte di Freetown, capitale della Sierra Leone, è stato investito da un’enorme frana precipitata sulle abitazioni nella notte tra il 14 e il 15 agosto scorsi.Parte della collina che sovrasta la città, la Sugar Loaf, è, infatti, smottata a causa delle violente piogge che si stavano abbattendo sulla regione già da diversi giorni. La massa di fango e detriti che ha travolto diverse zone della città si è trasformata in un torrente impetuoso profondo diversi metri alimentato dalla pioggia incessante, e si è riversata sul quartiere di Regent cogliendo gli abitanti nel sonno della notte.Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, riporta cifre terrificanti: circa mille persone hanno perso la vita o risultano disperse tra cui moltissimi bambini.I soccorsi continuano incessantemente, anche se, ormai, a distanza di due settimane dall’evento, la speranza di trovare superstiti sia praticamente nulla e anche un conteggio preciso delle vittime non potrà essere redatto probabilmente mai.Intanto l’emergenza non è ancora passata, continuano le piogge che hanno provocato nelle ultime ore una vera e propria inondazione, costringendo molti abitanti a rifugiarsi sui tetti mentre altre migliaia di case sono state danneggiate nella parte centrale e nel distretto orientale della città.Secondo la cronaca riportata dal quotidiano britannico The Telegrafph, le automobili, abbandonate, si accatastano lungo le strade mentre il grande slum di Kroo Bay, la baraccopoli di Freetown, è praticamente sommerso dall’acqua.I soccorsi internazionali richiesti dal presidente della Sierra Leone, Ernest Bai Koroma, si sono attivati. Al momento, un team dell’Unicef ha portato soccorso ai numerosi bambini e alle famiglie colpite dal disastro fornendo acqua potabile, medicinali e tende, la Caritas italiana ha istituito un conto dedicato all’emergenza sul suo sito ufficiale dove è possibile fare donazioni tramite il c/c postale n.347013 causale Sierra Leone o bonifico bancario.Aiuti sono giunti anche da Spagna, Nigeria, Giappone e Cina.La Sierra Leone, uno dei paesi più poveri del mondo, è recentemente uscita da una disastrosa guerra civile (1991- 2002) e dall’altrettanto disastrosa epidemia di Ebola che ha provocato oltre 4000 morti.Il Paese ha un tasso di mortalità infantile che tocca il 70%. La capitale, che occupa una penisola a nord-ovest protesa verso l’oceano Atlantico, si è sviluppata, priva di servizi e impianti fognari, regno incontrastato di abusivismi edilizi con bidonville in cui non esiste nessun tipo di assistenza alla popolazione ubicate soprattutto lungo il litorale marino, ai danni della grande foresta distrutta dal disboscamento selvaggio, dagli incendi boschivi e dallo sfruttamento delle risorse del sottosuolo.La città in cui vivono circa 1milione e 300mila persone è ciclicamente colpita da alluvioni e disastri naturali cui, solitamente, fanno seguito epidemie di colera e tifo.Proprio la deforestazione e l’uso improprio delle risorse del territorio sarebbero, secondo quanto denunciato da Monsignor Charles Edward Tamba, arcivescovo di Freetown, i principali responsabili della frana della Sugar Loaf dello scorso 14 agosto.