LA BARAONDA REGIONALE DELLE VACCINAZIONI

LA BARAONDA REGIONALE DELLE VACCINAZIONI

Anche la Francia ha deciso per l’obbligo vaccinale, 11 saranno quelli da fare con sanzioni degne dell’importanza della trasgressione, più di 3.000 euro. Prossimamente, si attende una simile decisione da Austria e Germania, ne stanno discutendo. Governanti seri, che abbiano a cuore la salute dei loro amministrati più della demagogia acchiappavoti, quando si trovano di fronte ad un allarme OMS per le vaccinazioni crollate in molti Paesi Europei ( abbondantemente scalzati dall’Africa) questo fanno: prendono atto che è a rischio la salute pubblica, che c’è gente indifesa che muore a causa di una follia antiscientifica, paure insensate ( visto che si abbonda con altri farmaci di ogni ordine e grado, mai tanto sperimentati e sicuri come i vaccini) oppure si abbracciano visioni medievali, I morbillo party, la omeomagia. E conseguentemente ripristinano l’obbligo. Perché quello che i novax fanno finta di scordare è che le dieci immunizzazioni con due vaccini si sono sempre fatte, in modo obbligatorio o meno a milioni sono stati vaccinati e hanno vissuto e continuano a vivere una vita serena, senza la preoccupazione di rimanere paralizzati per la polio o di finire in ospedale con la polmonite morbillosa, o di mettere al mondo un bambino con gravissimi problemi a causa della rosolia. Li abbiamo fatti, in Italia e nel resto del mondo che se li può permettere, li continuiamo a fare, siamo qui, stiamo bene. Tirare in ballo una legge di venti anni fa che reca nel nome “danni da vaccino” è operazione di ignoranza abissale o in malafede: quella legge fu fatta per il vecchio vaccino contro la polio, non quello in uso oggi, che dava, in un caso ogni 600mila, gli esiti della malattia. E per risarcire i contagiati dal sangue infetto, crimine politico-farmaceutico di 20 anni fa. Oggi quella legge non ha senso, perché la farmacovigilanza ci dice che i vaccini sono efficaci e soprattutto sicuri, nessuna reazione avversa grave e permanente, soprattutto nessun morto è da collegare ai vaccini, men che meno malattie neurodegenerative o l’autismo: tutte bufale di antivaccinisti a caccia di rimborsi, che qualche giudice per pietá o per cattivo consiglio gli concede. In primo grado. Poi le cose giustamente si ribaltano, in appello o come abbiamo visto recentemente in Cassazione. Il vero scandalo, nella vicenda della legge sull’obbligo vaccinale, è la baraonda regionale di lettere inviate a casa, libretti da scaricare telematicamente, elenchi passati dalle scuole alle Asl e le cento altre fantasie che una burocrazia malata di ridicola “autonomia” regionale riversa sui cittadini. È patetica questa interpretazione del “federalismo” sanitario: come se una famiglia di Bolzano avesse necessità diverse rispetto al una di Agrigento. Senza senso, e per le tante diverse strade intraprese, anche senza pudore (esiste una Conferenza delle regioni, avrebbero potuto quanto meno armonizzare tra loro le procedure, visto che il Ministero non ha fornito in questa prima fase uno standard). Ancora più inaccettabile, sotto il profilo della legalità, è la ventilata “proroga” di 40 giorni della Lombardia, come se famiglie che da mesi sanno che i bambini devono esser vaccinati o bisogna aver prenotato per poterli fare entrare ad asili e materne e non lo hanno fatto, con un mese in più cambiassero idea. O la richiesta di “sospensiva” del Veneto alla Consulta, come se una legge che tutela (finalmente) la salute pubblica del Paese possa cedere il passo a valutazioni squisitamente politiche di una regione che meglio farebbe a pensare al crollo delle vaccinazioni in molte parti del suo territorio, addirittura al 40%. Una bomba sanitaria pronta ad esplodere, grazie proprio alla eliminazione totale dell’obbligo, da dieci anni a questa parte. Alla fine io sono certo che ci saranno molti meno problemi di quel che si pensi, che la gran parte di “indecisi” o quelli che avevano confuso la “raccomandazione” del vaccino con l’inutilitá dello stesso magari mugugnando per carte bollate e file alla Asl correranno a mettere al riparo i loro bambini con le vaccinazioni, e torneremo in pochi anni a soglie di sicurezza collettiva. Ma è veramente incredibile che un settore tanto essenziale per la collettività come la salute sia lasciato in mano a venti enti territoriali che si credono altrettanti staterelli. E per gratificare il proprio ego e dare un senso alla loro esistenza passano il tempo a complicare la vita ai loro cittadini.