MORTI SUL LAVORO. LO STERMINIO DEGLI OPERAI

MORTI SUL LAVORO. LO STERMINIO DEGLI OPERAI

591 morti sul lavoro dal primo gennaio, più 5,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, aumentano anche gli infortuni spesso con invalidità permanente, più 1,5%. Si parla di crescita ed i dati dell’INAIL ci raccontano che a fronte di 2 milioni di lavoratori in meno rispetto al 2007, aumentano in modo spaventoso gli incidenti. -ingiustificato aumento dell’età media dei lavoratori -La ricerca degli utili a discapito della sicurezza, per essere sempre più competitivi in un sistema di lavoro assurdo -Preoccupazione di saper reggere alle normali attività a fronte di ricatti sempre più pressanti -Il sentire sulle proprie spalle l’unica possibilità di portare avanti una famiglia -carenza di formazione, calo delle’attenzione per i minori tempi di riposo, minori investimenti sulla prevenzione. Spesso vediamo un mondo del lavoro maltrattato anche dai media, dove si racconta di privilegi, furbizie, la continua ricerca della notizia per cavalcare l’esasperazione delle persone, l’unica attività questa esente da infortuni. Se si pensa che un PIL che cresce debba essere con questi dati, è innegabile che la strada che si sta prendendo è completamente sbagliata, nessuna vita umana deve essere messa in conto nel 2017 per raggiungere numeri che soddisfano l’1% in più. Ancora oggi due lavoratori a Lucca, di 54 e 61 anni, cadono da 10 metri per un braccio di una gru che cede mentre montavano le luminarie per la festa patronale, notare l’età dei poveri operai a conferma di ciò che ho detto prima.