SCUOLA MEDIA: IL TAGLIO DI UN ANNO? I GOVERNI TEMONO IL POPOLO COLTO

È necessario tagliare un anno alle Medie, è giusto continuare la sperimentazione del ciclo di studi di quattro anni complessivi alle Superiori…Da giorni non si sente uscire altro dalla bocca del Ministro o dei suoi collaboratori.Ma ci siamo realmente chiesti il perché di questofervore quasi iconoclasta nei confronti della Scuola italiana?Perché dappertutto è così, sembrano ammettere al Ministero.Dunque nulla importa che la Riforma gentiliana, vanto del sistema educativo italiano, anche se forse ancorata a una società che ora non esiste più, disegni tuttora un modello armonico di apprendimenro che sforna, nonostante le inevitabili smagliature, gli studenti più colti del mondo occidentale?No, a quanto pare. Ma forse le vere motivazioni sono altre.Puntare su economia e società della conoscenza, questo il succo dell’ultima dichiarazione del Ministro.Ora, puntare sull’economia cosa vuol dire? Non è dato saperlo nè capirlo dalle parole della Fedeli, che prosegue nell’intervista al Meeting di Cl di Rimini a parlare di accessibilità dell’Erasmus e di aumento dello stipendio degli insegnanti…Forse si intende il risparmio economico derivante dal taglio di un anno del percorso scolastico o forse, piuttosto, l’immissione anticipata dei giovani nel mondo del lavoro? Su questa seconda ipotesi preferiamo non attribuire una simile dose di ottimismo ingiustificato, per non dire altro, alla Ministra.In quanto al secondo punto, la società della conoscenza, la Fedeli, nonostante l’inesatta scelta del termine, sembrerebbe allinearsi ai suoi illustri predecessori, che hanno fatto proprio dell’abbattimento del sistema delle conoscenze gentiliane e della loro sostituzione con un discutibile sistema di alternanza scuola-lavoro il proprio cavallo di battaglia…Anche qui si tratta, appunto, di un equivoco che nasconde l’illusione, non a caso tanto reclamizzata dal collega Poletti, di un’immissione forzata nel mondo del lavoro, immissione che genera soltanto frotte di caricatori e manovali di basso rango. Basterebbe pensare ai ridicoli percorsi a cui sono costretti gli studenti nel triennio degli studi superiori, tra inutili servizi nei musei, già affollati dal personale precario, o peggio, sfruttati in qualche piccola impresa, senza alcun ritorno finanziario per l’alunno o l’Istituto…Dunque, se vogliamo rimanere alle parole programmatiche del Ministro, il taglio tanto invocato, che sia del ciclo inferiore o di quello superiore, non avrebbe altro scopo che quello di impoverire ulteriormente il sistema scolastico italiano dopo lo sfascio, ormai irreversibile, della cosiddetta Buona Scuola…