TRUMP A CACCIA DEI DREAMERS

Trump a caccia di bambini. Non conosce sosta la voglia di demolire il lavoro di Barack Obama da parte del magnate prestato alla politica per segnare i destini del mondo.Il presidente americano vive nell’ossessione di smantellare il programma di stato sociale messo in piedi dal suo predecessore di colore.Adesso è la volta dei Dreamer, i giovani immigrati entrati illegalmente, da bambini, negli Stati Uniti. Piccoli fuggiti dal Messico, dai paesi del Centro America, a volte senza famiglia, senza alcun passato.Giovani esistenze spesso alla ricerca dei genitori, dispersi anche loro in qualche periferia delle grandi metropoli.Dopo odissee disumane (come tanti minori che arrivano anche da noi), dopo peripezie impossibili, questi bambini riescono in qualche modo ad arrivare negli Stati Uniti.Molti di loro non ce la fanno, muoiono di stenti, di violenze.Le loro storie avevano raggiunto il presidente Obama che aveva cercato di mettere in moto un meccanismo che li proteggere, li tutelasse.Coinvolgendoli nella scuola e nei programmi della sanità.Adesso Trump prova a cambiare indirizzo, “quei bambini sono un pericolo”, aveva detto.La sua crociata pero’ ha scatenato l’ira del suo stesso partito in Congresso.Non solo, anche le reazioni negative di Corporate America: ben 350 amministratori delegati, dalla Silicon Valley a Wall Street, che ha deciso di lanciare un appello a Trump affinché non tocchi il programma.Una reazione che gli ha fatto fare qualche riflessione tanto da fargli annunciare che una decisione definitiva doveva arrivare a breve: “nel fine settimana”.Improvvisamente però ha rinviato tutto a martedì prossimo.Il passare delle ore, i media, i social con il fiato sul collo, sembra che gli abbia fatto pronunciare una frase di pentimento:“Vogliamo bene ai Dreamer, vogliamo bene a tutti”, ha aggiunto rispondendo a chi gli chiedeva di nuovo notizie sul destino dei giovani. L’abolizione del programma di sostegno messo in piedi dal suo predecessore si tradurrebbe nell’espulsione di migliaia di ragazzi, circa 800.000, arrivati negli Usa da bambini con genitori immigrati illegali.Un esodo di proporzioni ed esiti inimmaginabili.Serve ricordare che il Daca (Deferred Action for Childhood Arrival) introdotto dall’ex presidente Barack Obama consente, fino ad oggi, a questi “sognatori” di studiare e lavorare negli Stati Uniti, senza l’incubo di essere rimpatriati spesso verso la direzione del nulla.