I DIPLOMATICI RUSSI MUOIONO COME MOSCHE

E quattro ! Come segnala la contabilità del quotidiano on line “il Post”, a tanti ammontano i diplomatici russi morti negli ultimi 9 mesi dopo la morte dell’ambasciatore russo in Sudan dei giorni scorsi.A dire il vero il periodo clou della morìa aveva coinciso con i mesi invernali: dicembre, gennaio, febbraio. In sequenza, la prima morte, quella di dicembre, aveva rappresentato l’episodio più sconcertante e aveva pure destato qualche sospetto.Andrey Karlov, 62 anni, ambasciatore russo in Turchia era morto per mano di un terrorista, durante l’inaugurazione di una mostra di Ankara. Al grido “Non dimenticatevi di Aleppo! Non dimenticatevi della Siria!”. Più che tempestive le immagini che documentarono l’attentato, fornite da un fortunatissimo, pure troppo, fotografo della Associated Press, che, si disse, passava di lì per caso.Meno cruenta e senza risvolti “fortunati” la morte di Alexander Kadakin, 68 anni, ambasciatore russo molto popolare in un paese tradizionalmente amico dei russi come l’India, per un attacco di cuore in gennaio. Arriviamo così a febbraio con la morte di Vitaly Churkin, 64 anni, ambasciatore russo alle Nazioni Unite e diplomatico di fama internazionale. Morte improvvisa e senza motivi apparenti, se non la sollecita esclusione, sia russa che statunitense, che si trattasse di un crimine.Passano mesi caldi per le relazioni diplomatiche tra Russia e Stati Uniti, ma senza apparenti versamenti di sangue. Luglio bollente con pesanti sanzioni economico-finanziarie Usa contro la Russia, a dispetto della volontà di Trump, cui il Cremino replica riducendo drasticamente l’esuberante rappresentanza diplomatica Usa nelle proprie terre a sole 455 unità, uguale alla presenza dei russi accettata a suo tempo da Obama negli Stati Uniti.Già ma cosa c’entrano i morti? Probabilmente nulla, ma nella sempre bollente estate 2017, a ridosso della guerra diplomatica di luglio, viene trovato morto, a fine agosto, in Sudan, nella sua casa a Khartum, per motivi non ancora chiari, Mirgayas Shirinsky ambasciatore russo di 62 anni. Soffriva di pressione alta e un portavoce della polizia ha detto che è morto per cause naturali, ma né il governo russo né quello sudanese hanno confermato l’informazione o aggiunto altri dettagli. Numero di morti sicuramente ben oltre la media. Relazioni di causa effetto dimostrabili, che rimandino a losche trame di criminalità internazionale, atto terroristico a parte, nessuna.Vietato pensare male. Si fa peccato.