COREA DEL NORD. SE LA FARSA DIVENTA TRAGEDIA

COREA DEL NORD. SE LA FARSA DIVENTA TRAGEDIA

“North Korea says missile test a meaningful prelude to containing Guam”. L’agenzia di stampa nordcoreana (Kcna) chiarisce (in inglese) le ragioni che hanno portato Kim a sparare l’ultimo missile balistico sopra le teste dei giapponesi. E noi traduciamo: “ La Corea del Nord afferma che il test missilistico è solo un preludio significativo a quello che potrebbe succedere a Guam”. L’isola in cui si trovano importanti installazioni militari Usa, distante oltre 3 mila chilometri da Pyongyang, aggiungiamo noi. Perché? L’imbronciatissimo dittatore (è solo un eufemismo) non perde tempo a spiegare i motivi delle sue paturnie: ”Non minacciamo nessuno dei Paesi vicini” (per chi gli crede). ”Abbiamo solo gonfiato i muscoli per rispondere alla provocazione rappresentata dalle esercitazioni congiunte tra gli americani e quei pulcinella della Corea del Sud”. Per spiegare meglio il ragionamento alquanto contorto di Kim (e che v’aspettavate?) e le minacce a Guam, gli esperti arguiscono che dall’isola potrebbero partire i bombardieri strategici incaricati di colpire. Pyongyang. Ergo, aggiunge Kim, sarà quest’isola a fare la stessa fine di Roma mentre Nerone suonava la cetra. La sua distruzione sarà un monito per tutti. Fin qui il pazzo scatenato, che dà i numeri su tutte le ruote, ma spesso ci azzecca. Nel senso che amici, nemici, parenti e vicini di casa si calano sempre le braghe. Pagare e sorridere, prego, tuona Kim, mentre Trump, paonazzo come un gallinaccio, parla (a vanvera) di “fury and fire”, cioè di una risposta di Washington furiosa da “fuoco e fiamme”. E per far capire come la tensione si tagli ormai col coltello, ieri due stazioni radio di Guam hanno trasmesso per errore un’allerta per un pericolo “non meglio specificato” proveniente dall’esterno.